Un dialogo sul ponte, per ribaltare il paradigma della disabilità

Sul simbolico ponte che unisce Sarnico (Bergamo) a Paratico (Brescia), dove finisce una Provincia e ne comincia un’altra, in linea con l’ideale “gemellaggio” tra Bergamo e Brescia, unite quest’anno dall’essere le Capitali Italiane della Cultura, anche le Sezioni AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) delle due città si sono incontrate, per sigillare un’alleanza già consolidata e lanciare un messaggio di inclusione e accessibilità per tutti. A sancire quel patto di mutuo aiuto una delegazione di oltre venti persone, composta da ammalati di SLA, familiari e volontari

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Ma quella persona con disabilità voleva davvero morire?

A Ortona, in provincia di Chieti, un settantenne si è impiccato dopo avere strangolato il fratello, una persona con disabilità di 74 anni cui prestava assistenza. I racconti degli organi d’informazione sono per lo più convergenti, alcuni più dettagliati, altri più sintetici. Da essi si apprendono le dichiarazioni che il primo ha affidato ad un biglietto. «Nessuno però che si chieda – scrive Simona Lancioni – se quella persona con disabilità fosse d’accordo con la decisione del fratello, se davvero anche lui preferisse morire piuttosto che separarsi, se abbia condiviso quella scelta di morte»

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L’inclusione passa per i bisogni, ma anche per l’accoglienza e l’autonomia

«Ogni uomo e ogni donna con disabilità – scrive Salvatore Cimmino -, in qualunque Paese del mondo, ha il diritto ad una vita dignitosa. E non si tratta solo di soddisfare determinati bisogni, ma più ancora di vederne riconosciuto il desiderio di accoglienza e autonomia. È necessario, dunque, che l’inclusione diventi mentalità e cultura, e al tempo stesso che i legislatori e i governanti non facciano mancare a questa causa il loro coerente sostegno»

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“Barriere o facilitatori”? Semplicemente “Sentinelle della civiltà”!

Parlare di felicità, gentilezza e solidarietà, per approdare poi al concetto di disabilità da approfondire insieme, chiedendo ad alunni e studenti di decidere se essere “barriere o facilitatori”. Quindi le “passeggiate empatiche” in carrozzina e il percorso per le persone cieche: è proseguito a Città Sant’Angelo (Pescara), il percorso di “Sentinelle della civiltà”, progetto di Claudio Ferrante, presidente dell’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, per sensibilizzare sulla disabilità il mondo scolastico, iniziativa cui guardano già con attenzione altre scuole in Abruzzo e fuori Regione

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Elezioni regionali: guida al voto delle persone con disabilità intellettive

Nell’àmbito del lavoro svolto per aumentare la consapevolezza delle persone con sindrome Down sul loro ruolo di cittadini attivi, l’Associazione AIPD ha prodotto anche questa volta, in vista delle elezioni regionali in Lazio e Lombardia del 12 e 13 febbraio, una guida per aiutare appunto le persone con sindrome di Down e altre disabilità intellettive ad esercitare il proprio diritto di voto. Lo strumento, scritto in linguaggio ad alta comprensibilità, è utilizzabile in famiglia o presso le Associazioni che svolgono incontri con i maggiorenni, per consentir loro di arrivare preparati al seggio

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“Parliamo di autismo”: incontri per affrontare al meglio le sfide quotidiane

«Vivere al fianco di una persona con disabilità e/o autistica richiede anche informazioni corrette e sempre aggiornate. Per questo intendiamo offrire a genitori, insegnanti, operatori del sociale e caregiver un ciclo di incontri e uno spazio di confronto per orientarsi e affrontare al meglio le sfide quotidiane»: così l’ANGSA Veneto e l’ANFFAS di Bassano del Grappa (Vicenza) parlano del ciclo di incontri “Parliamo di autismo”, che verrà presentato il 2 febbraio nel corso di una conferenza stampa rivolta agli organi d’informazione

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Autonomia e relazione. Conoscere la disabilità per conoscere noi stessi

Un riferimento determinante per la definizione del concetto di qualità della vita, collocato nel diritto della persona di orientare le scelte fondamentali della propria vita, a prescindere dalla condizione di disabilità: se ne parla nel recente saggio “Autonomia e relazione. Conoscere la disabilità per conoscere noi stessi”, ove l’autore Giorgio Latti, giudice presso il Tribunale di Cagliari e già presidente della Consulta Provinciale di Cagliari delle Persone con Disabilità, mette a frutto la propria esperienza sia professionale che personale

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Non derubricare quel tragico fatto a gesto dettato dalla disperazione

«Di fronte all’ultimo fatto tragico di omicidio/suicidio avvenuto un paio di giorni fa a Ortona (Chieti), chiediamo – scrivono dall’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti – che il Governo e il Parlamento pongano definitivamente mano all’iter del Disegno di Legge sul riconoscimento del caregiver familiare italiano affinché chi presta assistenza al proprio familiare non sia lasciato mai solo». «L’opinione pubblica e chi si occupa di questi casi – aggiungono – devono aver ben chiaro il fenomeno e non derubricarlo a gesto dettato dalla disperazione, da un raptus o da altro»

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“Durante e Dopo di Noi”: cosa c’è tra “il dire e il fare”?

«Bisogna urgentemente individuare gli effettivi ostacoli esistenti tra lo stato dell’arte dell’applicazione della norma e le reali, impellenti necessità dei cittadini»: lo dichiara Giuseppe Giardina, presidente dell’ANFFAS Sicilia, commentando le tante criticità emerse dalla recente Relazione della Corte dei Conti sull’applicazione della Legge 112/16, meglio nota come “Legge sul Dopo di Noi” o “sul Durante e Dopo di Noi”, e rilevando come «anche in Sicilia siano stati esigui gli interventi posti in essere, rispetto alle reali esigenze della popolazione potenzialmente beneficiaria»

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