Il 9 dicembre scorso si è tenuto un convegno online dal titolo emblematico, Autismo, il Lavoro possibile, durante il quale sono state raccontate esperienze e progetti occupazionali e lavorativi che impiegano efficacemente persone adulte autistiche.
Le nostre Associazioni, che hanno organizzato tale incontro – L’Ortica di Milano e FIDA di Roma (Forum Italiano Diritti Autismo) -, ci tengono ad affermare che far lavorare le persone autistiche, sottraendole all’infelice e ripetitivo circuito solo assistenziale della disabilità, restituisce loro nuove prospettive di vita, dignità e un importante scopo quotidiano, oltre a costituire nell’insieme un autentico valore sociale. Troppo spesso, tuttavia, ci sentiamo dire che è troppo oneroso impiegare le persone autistiche, faticose da seguire e gestire. Non è un caso che l’Italia abbia un triste primato: solo il 10% di persone con diagnosi di disturbo dello spettro autistico risultano impiegate, indipendentemente dal funzionamento cognitivo e dal grado di supporto. E questo nonostante le diagnosi di autismo siano in costante aumento in tutto il mondo: i dati di prevalenza dell’autismo in Italia sono 1:77 nella fascia d’età 7-9 anni (giugno 2021 – Fonte: salute.gov.it); il dato americano è di 1:44 (marzo 2022 – Fonte: CDC Centers for Disease Control and Prevention-USA.gov).
Noi puntiamo dunque a scoprire le competenze e le peculiari abilità che, se ben utilizzate e valorizzate, risultano utilissime in ambito lavorativo e riducono quelli che vengono definiti come “comportamenti problema”.
Uno studio americano (Jacob et al., 2015) effettuato su 67.251 partecipanti di Svezia, Regno Unito e Usa ha evidenziato che:
° impiegare persone autistiche riduce i costi a carico dello Stato, tagliando le spese di assistenza;
° più persone vengono impiegate, minori sono i costi statali per le attività quotidiane e la cura;
° sebbene il gruppo con autismo sia uno dei più costosi da trattare con i servizi di abilitazione professionale, è anche uno dei più efficienti e con maggiore probabilità di successo, il che permette di ridurre i costi dell’assistenza per investirli nella formazione;
° i vantaggi includono maggiori guadagni, maggiore integrazione sociale, soddisfazione lavorativa, autostima più elevata, vita più indipendente e meno spese a carico delle famiglie;
° i dati mostrano che, sebbene più elevati nel primo periodo, i costi legati all’inserimento lavorativo tramite il sostegno all’occupazione vengono ammortizzati nel lungo periodo, rendendo questo tipo di intervento più efficace ed economico rispetto ai centri protetti e al sostegno quotidiano.
È nata proprio da queste considerazioni e dall’esperienza quotidiana l’idea di proporre in un webinar esempi concreti di occupazione rivolti e pensati per le persone autistiche. Ma proprio per non disperdere informazioni su progetti concreti, efficaci e replicabili, abbiamo pensato di raccoglierli in un libro web, che si sfoglia come un album (a questo link) e può diventare un vademecum di esperienze italiane reali che offrono un’opportunità lavorativa alle persone autistiche.
Invitiamo quindi chiunque desideri promuovere la propria esperienza lavorativa con gli autistici a scriverci (contatti@ortica.org; presidenza@fida-dirittiautismo.org), in modo tale che il libro web si arricchisca ancora di più e fornisca riferimenti sui vari territori della nostra penisola ai quali fare riferimento.
Fabrizia Rondelli è presidente dell’Associazione L’Ortica, Cristiana Mazzoni è presidente del FIDA (Forum Italiano Diritti Autismo).
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