Nei giorni scorsi, ventiquattro studenti del Master in Mobilità e Trasporti della Scuola di Urbanistica di Parigi (EUP–École d’Urbanisme de Paris), accompagnati dalla referente Agathe Daniel, hanno visitato il centro di Torino, per scoprire le strategie e gli accorgimenti messi in atto nel capoluogo piemontese per l’inclusione delle persone con disabilità visiva. A guidarli sono stati i consiglieri dell’UICI locale (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) Sergio Prelato, persona ipovedente, responsabile nell’Associazione del settore Trasporti e Marco Pronello, persona non vedente, responsabile del settore Lavoro, intervenuto anche in veste di interprete.
Il Master promosso dalla scuola parigina è un percorso universitario cui accedono ingegneri, ma anche esperti in geografia, urbanistica e scienze politiche. L’obiettivo è quello di formare professionisti con un’elevata specializzazione nel settore dei trasporti e della mobilità, capaci di dare risposte sul piano tecnico, economico, ambientale, in modo tale da diventare un valido supporto per i decisori pubblici. Il tour torinese, quindi, ha avuto un carattere marcatamente tecnico.
Nel giro di un paio d’ore, quindi, ci si è concentrati su varie infrastrutture per la mobilità accessibile, a cominciare dai semafori sonori. Ci si è soffermati poi su due stazioni della metropolitana torinese, Re Umberto e Porta Nuova, quest’ultima particolarmente interessante, in quanto punto di snodo collegato con la stazione ferroviaria.
Grazie alle indicazioni dei due esponenti dell’UICI, gli studenti hanno potuto apprezzare alcuni importanti dettagli, dai percorsi tattili a pavimento, dotati di una vera e propria segnaletica in rilievo, alle indicazioni Braille presenti sui corrimano, senza trascurare i cartelli con caratteri ingranditi e ad alto contrasto, ideati per le persone ipovedenti.
L’esplorazione ha incluso anche alcune fermate di tram e bus, le cui paline sono dotate di un sistema che permette di conoscere gli orari dei mezzi in tempo reale, inquadrando con il telefono appositi codici QR, accessibili anche a chi non vede.
E da ultime, ma non ultime, sono state mostrate anche alcune tecniche di utilizzo del bastone bianco.
«Speriamo – commentano Prelato e Pronello – di avere fornito spunti interessanti, utili per il futuro di questi giovani, che saranno i professionisti e i decisori pubblici di domani».
«Torino – aggiungono – non è una città perfetta e c’è ancora moltissimo da fare, tuttavia è vero che in alcune zone, grazie anche a un lavoro svolto in sinergia con le Amministrazioni e con i tecnici del Comune, sono nati esempi virtuosi, che consentono a chi non vede buoni livelli di autonomia e che speriamo possano diventare un punto di riferimento, a livello nazionale e internazionale». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: ufficio.stampa@uictorino.it (Lorenzo Montanaro).
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