È purtroppo di una lentezza esasperante il percorso che porta all’attivazione dei servizi che dovrebbero essere garantiti dal CUDE, il Contrassegno Unificato Disabili Europeo. Nel mese di giugno dello scorso anno, infatti, avevamo dato notizia della partenza in quattro Comuni del Veneto (Verona, Peschiera del Garda, Isola della Scala e Fumane), della sperimentazione riguardante la Piattaforma Nazionale per la gestione delle targhe associate al CUDE ospitata nel sito Il portale dell’Automobilista.
Scopo di tale Piattaforma, è opportuno ricordare, è quello di consentire ai cittadini e alle cittadine con disabilità titolari del CUDE rilasciato dai Comuni aderenti alla sperimentazione, di spostarsi con l’auto, propria o al proprio servizio, in un altro Comune, anch’esso aderente alla sperimentazione, senza dover preventivamente comunicare l’ingresso nelle Zone a Traffico Limitato (ZTL) o l’utilizzo dei parcheggi riservati.
La Piattaforma, dunque, è attiva in via sperimentale dalla metà dello scorso anno, ma perché il servizio funzioni è necessario che i Comuni si registrino e aderiscano alla sperimentazione. Solo a seguito infatti della registrazione del Comune, le persone con disabilità possono presentare allo stesso Comune che ha emesso il contrassegno, la richiesta di aderire al progetto compilando l’apposito modulo (contenuto nell’Allegato 1 del Decreto Ministeriale del 5 luglio 2021), e indicando una targa “attiva” e una seconda facoltativa. A seguito della presentazione della domanda, il Comune rilascia alla persona con disabilità titolare del contrassegno il codice univoco utilizzabile per accedere alla piattaforma e gestire le targhe. Il/la titolare è responsabile della conservazione e utilizzo del codice univoco, che sarà impiegato per le verifiche di competenza degli organi che gestiscono i servizi di polizia stradale (ad esempio: accessi alle ZTL e parcheggio negli stalli riservati alle persone con disabilità).
Ebbene, dall’elenco dei Comuni aderenti alla sperimentazione, aggiornato a questo mese di febbraio, risulta che sono solo 26 i Comuni che hanno aderito al progetto. Eccoli indicati per Regione: Veneto (14 Comuni: Verona, Peschiera del Garda, Isola della Scala, Fumane, Vittorio Veneto, Salgareda, San Fior, Torrebelvicino, Grisignano di Zocco, Ceggia, Alpago, Paese, Occhiobello, Jesolo), Lombardia (3 Comuni: Milano, Cinisello Balsamo, Lissone), Piemonte (2 Comuni: Carignano, Bollengo); Friuli Venezia Giulia (1 Comune: Udine); Lazio (1 Comune: Jenne), Liguria (1 Comune: Borgnetto Santo Spirito); Marche (1 Comune Urbino), Puglia (1 Comune: Taranto), Toscana (1 Comune: Livorno), Sardegna (1 Comune: Villacidro). Per tutti gli altri Comuni rimangono in vigore le precedenti modalità operative.
Proprio con l’intento di agevolare gli spostamenti delle persone con disabilità, garantendo loro il pieno diritto alla mobilità, nei giorni scorsi, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini e la ministra per le Disabilità Locatelli, hanno inviato una lettera indirizzata ad Antonio Decaro, presidente dell’ANCI (Associazione dei Comuni Italiani), sollecitando affinché l’Associazione possa farsi promotrice dell’adesione alla Piattaforma Unica Nazionale Informatica delle targhe associate al CUDE. (Simona Lancioni)
Riferimenti normativi e modulistica: Decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (di concerto con Economia ed Interno) del 5 luglio 2021 (Istituzione della piattaforma unica nazionale informatica dei contrassegni unici), Allegato 1 (Modulo di richiesta al Comune). Poiché il .pdf del modulo di domanda non è in un formato accessibile, abbiamo prodotto una versione in word dell’Allegato 1 (Modulo di richiesta di attribuzione del codice univoco associato al contrassegno unificato disabili europeo al Comune di residenza).
Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’h-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e viene qui ripreso, con una serie di riadattamenti dovuti al diverso contenitore, per gentile concessione.