
Un breve opuscolo con informazioni chiare e sintetiche, per muovere i primi passi in un percorso di approfondimento sul ruolo della tecnologia applicata all’ambiente domestico, creando nuovi spazi di autonomia: consiste in questo Abitiamo nuovi spazi di realtà, pubblicazione liberamente scaricabile nel web (a questo link), realizzata dai Centri Clinici NEMO (NeuroMuscular Omnicentre) e da Biogen, in collaborazione con NEMO Lab e con il patrocinio delle Associazioni UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) e Famiglie SMA (atrofia muscolare spinale), per fare luce appunto sulle opportunità che la tecnologia, applicata allo spazio di casa, offre per realizzare un Progetto di Vita Indipendente da parte di chi affronta una disabilità motoria, come nel caso di coloro che vivono malattie neuromuscolari e neurodegenerative.
«La casa e la dimensione dell’abitare – sottolineano i promotori dell’iniziativa – rappresentano la possibilità concreta per la realizzazione effettiva di questo principio. La casa è il luogo che ci accoglie, che ci fa sentire al sicuro, è il nostro spazio di vita da cui trarre energia per affrontare la quotidianità. Per questo dev’essere per tutti accessibile, sicura e progettata su misura a seconda delle esigenze di ciascuno e al di là del limite fisico. Un nuovo punto di vista, questo, che parte dal principio adottato dall’ONU e che modifica la visione stessa della condizione di disabilità, quale relazione dinamica con l’ambiente in cui la persona vive. Ecco perché è così importante progettare e creare ambienti inclusivi, fruibili e pensati su misura delle esigenze di tutti».
«Le nuove tecnologie – aggiungono -, insieme ai sistemi di controllo ambientale, possono trasformare l’ambiente domestico in uno spazio nel quale poter esprimere al meglio se stessi. Strumenti e dispositivi, dai più semplici ai più avanzati, in grado di consentire il controllo automatizzato di alcune funzioni e che incidono notevolmente sull’autonomia e l’indipendenza delle persone e, conseguentemente, anche sulla riduzione del carico di lavoro del caregiver». (S.B.)
Ringraziamo per la collaborazione la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).
Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile l’opuscolo Abitiamo nuovi spazi di realtà.
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