In occasione della Giornata Internazionale della Donna di oggi, 8 Marzo, insieme al nostro Gruppo Donne, la nostra organizzazione [EDF-Forum Europeo sulla Disabilità, N.d.R.] intende sottolineare con forza che le donne e le ragazze con disabilità continuano a subire numerose forme di discriminazione, abuso e violenza in tutta Europa e nel resto del mondo.
Esse si trovano infatti a lottare ancora per la parità salariale, per i loro diritti sessuali e riproduttivi, contro la violenza, gli abusi, lo sfruttamento sessuale e, soprattutto, a vivere in un mondo creato per uomini senza disabilità.
Di fronte a tutto ciò, è sin troppo evidente che il mancato rispetto dei diritti delle donne rimane tuttora una realtà, che per le donne con disabilità significa disoccupazione, basse retribuzioni lavorative, aborto forzato, contraccezione forzata, sterilizzazione forzata, sfruttamento sessuale, violenza fisica, psicologica ed economica, nonché la mancanza di rappresentanza civile e politica.
Oggi, 8 marzo, così come in ogni altro giorno dell’anno, siamo al fianco del movimento delle donne per difenderne i diritti in tutta la loro diversità e per questo 2023 chiediamo all’Unione Europea e a tutti gli Stati Membri di agire con urgenza soprattutto in tre aree.
Innanzitutto adottare misure concrete per combattere la violenza contro le donne e nello specifico di quelle con disabilità, includendo la loro peculiare situazione in tutte le iniziative volte a combattere la violenza di genere, raccogliendo i dati necessari, svolgendo indagini e ricerche in tale settore.
Va inoltre finalmente riconosciuta come reato, in tutta l’Unione Europea, la sterilizzazione forzata, inserendo tale provvedimento nella Proposta di Direttiva Europea sulla lotta alla violenza contro le donne.
Va infine definita l’adesione dell’Unione Europea alla Convenzione di Istanbul (Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica) e la rapida attuazione di essa in tutti i Paesi dell’Unione.
Per quanto poi riguarda le politiche sociali, l’Unione Europea e gli Stati Membri devono combattere la discriminazione e l’esclusione sociale delle donne con disabilità. In particolare, chiediamo misure per il pieno accesso all’istruzione e al lavoro e per combattere la cosiddetta “povertà lavorativa”. A tal proposito le donne con disabilità devono essere pienamente ed esplicitamente incluse nel pacchetto per l’occupazione sviluppato dalla Commissione Europea, nell’àmbito della Strategia Europea per i Diritti delle Persone con Disabilità 2021-2030.
E da ultimo, ma non ultimo, il tema della partecipazione civica e politica. Le donne con disabilità, infatti, sono anche leader ed esperte in vari settori. Durante questo 2023, dunque, che precede le Elezioni Europee del prossimo anno, l’Unione Europea e gli Stati Membri devono sostenere l’impegno civico e politico e la partecipazione delle donne con disabilità, garantendo loro e promuovendone il diritto di voto e di eleggibilità. Occorre pertanto adottare urgentemente misure specifiche per combattere le molestie online e offline nei confronti delle candidate e la violenza contro le donne durante le elezioni.
Ricordiamo in conclusione che quest’anno lavoreremo all’elaborazione del Terzo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea [a questo link è disponibile il Secondo Manifesto, N.d.R.], che rifletterà pienamente le principali sfide che le donne e le ragazze con disabilità continuano ad affrontare, mettendo in evidenza le nostre principali richieste e raccomandazioni per un’Europa in cui vi sia realmente la parità di genere, all’interno e oltre il movimento stesso della disabilità. È ora di difendere tutti i diritti delle donne!