Quello di domani, sabato 11 marzo, al Teatro Menotti di Milano (Via Ciro Menotti, 11, ore 15), sarà un pomeriggio tutto all’insegna dello sport, della musica e della solidarietà: per l’occasione, infatti, sono in programma sia la presentazione del progetto Azzurrini, sia un concerto di musica sinfonica di AllegroModerato, orchestra della quale il nostro giornale ha già avuto molte volte l’occasione di occuparsi, composta da musicisti con disagio psichico, mentale e fisico, insieme a musicisti professionisti. Inoltre, l’evento, cui sarà possibile partecipare tramite donazione, vedrà coinvolti anche due ospiti d’eccezione del panorama calcistico italiano, vale a dire i campioni del mondo Gianluca Zambrotta e Giuseppe Bergomi, che dialogheranno con la giornalista sportiva e conduttrice di Sky Sport Anna Billò.
Per quanto riguarda il progetto Azzurrini, esso nasce dall’incontro tra l’Associazione milanese YouSport, che lavora per creare un modello di centro sportivo fondato sull’inclusione di categorie oggi considerate diverse o fragili, e la Azzurrini Academy di Como, nata per promuovere l’attività sportiva tra giovani con disabilità cognitive, grazie anche all’ausilio di nuove tecnologie, quali mind robot, utilizzati per sviluppare e rafforzare la sfera computazionale, video in 3D e riprese con droni, per semplificare gli schemi proposti dall’allenatore, realtà aumentata, per insegnare a riconoscere e gestire le emozioni prima che queste prendano il sopravvento. Un metodo all’avanguardia, dunque, che verrà ora esportato anche a Milano, dove appunto opera l’Associazione YouSport opera.
«Il beneficio che l’attività fisica può apportare alle persone con disabilità – sottolineano da YouSport – è stato confermato anche da una ricerca condotta dall’ISTAT nel 2019, sia in termini di sviluppo delle relazioni sociali che di un positivo effetto riabilitativo sulla salute. Eppure, a quanto risulta da stime accreditate, solo il 9,1% delle persone con disabilità in Italia praticano sport. Molto, quindi, dev’essere ancora fatto per accrescere la quota di persone con disabilità che si dedicano a questa attività ed è proprio questa la direzione di Azzurrini, scendere cioè in campo, per superare l’idea di diversità come barriera. Proprio da questo, infatti, nasce l’idea di una pratica calcistica inclusiva, che si ponga l’obiettivo di contribuire al miglioramento delle condizioni psicofisiche dei giovani, rafforzandone consapevolezza, autostima, condizioni di salute e promuovendo la costruzione di un’identità di gruppo». (S.B.)
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