Nel giugno dello scorso anno ha avuto inizio, dinanzi al Giudice di Pace di Palermo, un procedimento civile cui ho dedicato anima e cuore.
Svolgere la professione di avvocato, in Italia significa molto spesso non essere in grado di garantire al cliente che Giustizia verrà fatta! È triste da dirsi, ma è così…
Quando assunsi la difesa di Antonio Riggio, presidente di Autismo in Movimento, organizzazione di Palermo, per una vicenda riguardante suo figlio autistico Gaetano e tutta la sua famiglia, ho fortemente voluto credere che questa volta la Giustizia avrebbe dato un segnale forte e chiaro… e fortunatamente così è stato!
La vertenza giudiziaria di cui sto parlando consegue a quanto accaduto nel settembre del 2021. Riggio e la sua famiglia, stavano rientrando da una manifestazione nazionale organizzata a Roma per la tutela dei diritti dei ragazzi autistici. Si precisa che, per il viaggio (andata e ritorno), era stato regolarmente prenotato l’imbarco a bordo di una nave della Compagnia Italiana di Navigazione Tirrenia.
Ebbene, giunta al Porto di Napoli, la famiglia Riggio si è ritrovata a “dover fare i conti” con una situazione a dir poco incresciosa. Difatti, a causa di un mero cavillo burocratico, l’assenza dell’originale di un documento di identità, Tirrenia decideva di negare l’imbarco all’intera famiglia, compreso il giovane Gaetano, ventenne autistico grave. Ciò che derivò dalla sciagurata condotta di Tirrenia fu una notte all’addiaccio per padre, madre e figlia piccola, unitamente all’enorme difficoltà a gestire i “comportamenti problema” di Gaetano, comprensibilmente provato dai convulsi accadimenti di quelle ore e al lungo viaggio di ritorno a Palermo via terra.
Antonio Riggio non ha mai accettato che la deprecabile condotta tenuta da una delle più importanti compagnie di navigazione italiane potesse cadere impunemente nel dimenticatoio. E così, dopo svariati tentativi di risolvere la questione in via stragiudiziale, si è determinato ad agire in sede giudiziaria.
Ricordo ancora la prima telefonata intercorsa tra me e il Presidente di Autismo in Movimento; nelle sue parole non ho mai colto nessuna volontà di ottenere visibilità o un qualche tornaconto economico per quanto occorsogli. Fin dal primo momento mi è stata palesata soltanto la ferma e precisa intenzione di mandare un forte segnale alla Società Civile: i diritti dei ragazzi autistici vanno garantiti e chiunque osi calpestarli deve subirne le conseguenze.
Non esitai un solo istante ad accettare l’incarico professionale, anche perché già da un po’ di tempo stavo occupandomi di autismo attraverso la mia pagina Facebook #Autismo Diritti e Tutele.
Trattandosi di tematica ove inevitabilmente veniva in gioco anche la specialistica disciplina del Diritto della Navigazione, ho chiesto al collega avvocato Alfonso Mignone del Foro di Vallo della Lucania (Salerno) di affiancarmi nella difesa.
E così, con un notevole atto difensivo scritto “a quattro mani”, abbiamo intrapreso la causa contro Tirrenia CIN.
La mia difesa è stata totalmente incentrata sul principio di “accomodamento ragionevole”, sancito dal secondo articolo della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Si tratta di un principio tanto fondamentale quanto ignorato e/o disapplicato nel nostro Paese; in buona sostanza, le rigidità procedurali e/o burocratiche devono e possono cedere il passo dinanzi alla fondamentale esigenza di agevolare la vita alle persone con disabilità, nei più svariati contesti.
Applicando tale principio al caso di specie, in considerazione del fatto che Antonio Riggio disponeva di copia del documento d’identità mancante, dell’autocertificazione relativa alla composizione del proprio nucleo familiare, nonché dell’attestazione ISEE, Tirrenia avrebbe tranquillamente potuto consentire l’imbarco, evitando così i notevoli disagi patiti soprattutto dal giovane con disabilità.
Il Giudice cui è stato assegnato il nostro procedimento, fin dalla prima udienza ha dimostrato di conoscere perfettamente il principio in parola, mostrando altresì una grandissima sensibilità verso il mondo dell’autismo.
E così, dopo alcune udienze e la produzione di corposi scritti difensivi, tesi ad enucleare la vicenda in modo esaustivo, il Giudice di Pace, assolvendo pienamente alla sua peculiare funzione, ha deciso di “prendere in mano la situazione” e di imporre una soluzione transattiva.
Con immensa soddisfazione, posso dire che la soluzione proposta dal Giudice, e accettata “a denti stretti” da Tirrenia CIN nel corso dell’udienza del 15 marzo, rappresenta il pieno trionfo delle nostre ragioni e intenzioni!
Ora, grazie alla causa che abbiamo intentato e in cui abbiamo fortemente creduto, quest’anno a Palermo si potrà degnamente celebrare il 2 Aprile, la Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo. In quel giorno, infatti, la Nave Florio della Compagnia Tirrenia, attraccata al Porto di Palermo, aprirà i propri varchi a Gaetano Riggio e ad altri ragazzi autistici con i loro accompagnatori. La Compagnia che aveva negato l’imbarco a un ragazzo autistico e alla sua famiglia, farà dunque salire a bordo quella stessa persona, insieme a tante altre, offrendo loro alcune ore di serenità, svago e inclusione.
Volevamo che dalla disavventura di una famiglia potesse alzarsi forte un monito per chiunque calpesti i diritti dei ragazzi autistici; volevamo che da una spiacevole vicenda potesse nascere qualcosa di buono per tutti. Ebbene, ci siamo pienamente riusciti!
Tutto ciò è stato possibile grazie alla tenacia del Presidente di Autismo in Movimento, alla sensibilità e competenza di un Giudice italiano e alla passione civica di due avvocati.
Queste sono le cause che nobilitano una professione che può e deve avere una funzione sociale. Dopo diversi anni di attività professionale, costellati da vittorie più o meno importanti, posso dire che questo, per il suo valore altamente simbolico, è il mio più grande successo!