«Insieme a te Roberto abbiamo sognato e desiderato l’impossibile. La casa di NEMO Ancona è la tua casa»: è questa la dedica alla memoria di Roberto Frullini, che è stata posta il 9 marzo all’ingresso del Centro Clinico NEMO di Ancona (NeuroMuscular Omicentre), nel corso di una cerimonia che avevamo segnalato anche sulle nostre pagine.
Scomparso nel dicembre scorso, Roberto Frullini, vero “combattente” per i diritti di tutte le persone con disabilità e delle loro famiglie, come lo avevamo definito, che per molto tempo aveva creduto e si era battuto per la nascita di un Centro NEMO anche nel capoluogo marchigiano, si era confrontato con la disabilità sin dall’età di 3 anni, una condizione che ha determinato la sua battaglia per una Sanità capace di rispondere adeguatamente alla complessità dei bisogni delle patologie neuromuscolari. E il suo sogno di cura era diventato realtà poco più di un anno fa, producendo una serie di risultati che parlano da sé: nei nove mesi di attività di NEMO Ancona, infatti, vi sono state 1.436 prestazioni ambulatoriali e 151 tra ricoveri e Day Hospital, con 337 persone prese in carico in questi primi mesi, di cui 87 fuori dal territorio delle Marche.
«Si tratta di un progetto – sottolineano dalla rete dei Centri NEMO – che si sta dimostrando efficace anche nel ridurre l’indice di mobilità passiva regionale su queste patologie e che registra ad oggi, nel 26% dei casi tra i pazienti presi in carico, la percentuale di coloro che sono tornati a curarsi sul territorio. Tutte prestazioni gratuite per i pazienti perché a carico del Sistema Sanitario Regionale».
«Abbiamo voluto fermarci – ha dichiarato Alberto Fontana, presidente dei Centri Clinici NEMO, in occasione della cerimonia di intitolazione – per fare memoria di un amico fraterno, che ha rappresentato un punto di riferimento sul territorio per la nostra comunità. Tante sono state le sfide che negli anni abbiamo affrontato insieme e moltissime le immagini di un viaggio intenso e bellissimo. Ecco perché condividere l’attività dei primi mesi di NEMO Ancona significa prima di tutto raccontare l’opera per la quale Roberto ha speso la sua vita. Insieme a lui abbiamo sognato in grande e oggi, nel suo ricordo, non possiamo che continuare il nostro impegno, per dare forza a quell’alleanza nata dal desiderio di bene che unisce il nostro agire».
«Portavoce delle Associazioni dei pazienti – ricordano ancora dalla Rete dei Centri NEMO -, Roberto Frullini è sempre stato convinto che fosse possibile integrare le risorse, il know how e l’esperienza della Fondazione Serena, l’Ente che dal 2008 è gestore dei nostri Centri, con la mission e la competenza della Sanità marchigiana. E se quindici anni fa poteva sembrare da visionari immaginare una co-progettazione tra il pubblico e il privato sociale, oggi – con i suoi 12 posti letto per la degenza, 2 per i day hospital, 2 ambulatori specialistici, una palestra, 2 sale relax e un tasso di saturazione media dei ricoveri del 95% – il centro di Ancona è la testimonianza di come questa alleanza sia possibile e generativa».
«Nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta – concludono – ed è con questo spirito che alla cerimonia di intitolazione di NEMO Ancona erano presenti le delegazioni di AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), Famiglie SMA (atrofia muscolare spinale) e Telethon, insieme alla Fondazione Paladini, di cui Roberto Frullini era presidente. Tutta una comunità che si è stretta intorno al ricordo di un amico e con la consapevolezza che questa sua ricchezza continuerà ad essere viva in tutti coloro che abiteranno gli spazi del Centro. Perché ci si sentirà accolti, custoditi e al sicuro, come quando ogni volta si torna a casa». (S.B.)
A questo link è disponibile un testo di ulteriore approfondimento. Per altre informazioni: Ufficio Comunicazione e Stampa Centro Clinico NEMO (Stefania Pozzi), ufficio.stampa@centrocliniconemo.it.