Mentre il focus della prima edizione di OPS! La tua opinione contro i pregiudizi oltre gli stereotipi, campagna promossa da UNICEF Italia in collaborazione con l’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), aveva riguardato la discriminazione legata al colore della pelle, con la nuova edizione OPS! We did it again, si è affrontato il concetto di discriminazione intersezionale, legata cioè a più fattori, quali il genere, la religione, la disabilità e altro ancora.
Due i sondaggi condotti, il secondo dei quali rivolto ad adolescenti e giovani, tra i quali quasi la metà ritiene che pur interessandosi al tema dei pregiudizi, non ha familiarità con il concetto di intersezionalità.
I sondaggi, inoltre, sono stati integrati da un’analisi che ha coinvolto 218 studenti di tre scuole e da un corso di formazione per giovani attiviste nelle Regione Campania, Emilia-Romagna, Lombardia e Toscana, da cui si è rilevato come in tutte le classi coinvolte gli studenti e le studentesse tendano a definire le altre persone e il loro status (ricco/povero, migrante/non migrante, intelligente/non intelligente) sulla base di specifiche caratteristiche somatiche.
Esiti, quindi, quanto mai interessanti, anche sul fronte della discriminazione nei confronti delle persone con disabilità, ciò che rende senz’altro utile tenere conto dell’incontro OPS! We did it again. Conversazioni su pregiudizi inconsci, intersezionalità & razzismo sistemico, in programma per il 24 marzo (ore 12), che potrà essere seguito in streaming sui canali UNICEF e su quelli del media partner «Redattore Sociale» (se ne legga a questo link) e durante il quale verrà presentata una serie di risultati prodotti dalla campagna. (S.B.)
Per ulteriori informazioni: press@unicef.it.
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