Come avevamo anticipato anche sulle nostre pagine, il 30 marzo scorso è stato inaugurato a Osimo (Ancona), alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Centro Nazionale della Fondazione Lega del Filo d’Oro, polo di alta specializzazione per la diagnosi, l’assistenza, l’educazione e la riabilitazione delle persone con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale, progettato grazie all’esperienza e alle competenze maturate dall’Ente in quasi sessant’anni di attività.
«Per noi la data odierna – ha dichiarato per l’occasione Rossano Bartoli, presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro – rappresenta certamente una giornata “storica”, perché attraverso il completamento del nostro Centro Nazionale, abbiamo coronato un sogno iniziato tanti anni fa. Se abbiamo, infatti, potuto raggiungere questo importante traguardo, lo dobbiamo alla straordinaria tenacia di una donna sordocieca, Sabina Santilli, che nel 1964 decise di dare vita, insieme al giovane sacerdote di Osimo don Dino Marabini e a un gruppo di persone di buona volontà, ad un’organizzazione che potesse unire con il resto del mondo persone che non potevano vederlo né sentirlo. Con determinazione quel sogno è diventato realtà e voglio ringraziare sentitamente il Presidente della Repubblica per avere scelto di celebrarlo insieme a noi, in questa occasione speciale, incoraggiandoci nella nostra opera, volta a migliorare le vite delle persone sordocieche e con gravi disabilità. Un ringraziamento particolare va, inoltre, a tutto il personale della Lega del Filo d’Oro, ai suoi volontari, alle famiglie e a tutti i suoi sostenitori privati, ma anche, fortemente, a tutte le Istituzioni locali e nazionali, che in questi anni ci sono state vicine».
Dopo il simbolico taglio del nastro, dunque, eseguito dalle persone della Fondazione negli spazi esterni della struttura, il presidente Mattarella ha visitato gli interni del Centro Nazionale, per conoscere da vicino la realtà della Fondazione e i protagonisti di essa, a partire dagli utenti e dai professionisti che li accompagnano quotidianamente nell’affrontare la complessa sfida di andare oltre il buio e il silenzio.
L’evento, che ha avuto come cerimoniere d’eccezione l’attore Neri Marcorè, testimonial “storico” della Lega del Filo d’Oro, è proseguito all’interno della Sala Polifunzionale del Centro, dove il Capo dello Stato, dopo l’intervento di Rossano Bartoli, ha potuto ascoltare le testimonianze di Daniele Orlandini, presidente del Comitato dei Familiari, di Francesco Mercurio, Presidente del Comitato delle Persone Sordocieche, della fisioterapista Francesca Graziosi e della volontaria Dayana Galassi.
Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, anche Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, Alessandra Locatelli, ministra per le Disabilità, Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche, Daniele Carnevali, presidente della Provincia di Ancona, monsignor Angelo Spina, arcivescovo di Ancona-Osimo, Darco Pellos, prefetto di Ancona e Simone Pugnaloni, sindaco di Osimo. (S.B.)
A questo link è disponibile un testo di ulteriore approfondimento. Per altre informazioni: Alessandra Dinatolo (a.dinatolo@inc-comunicazione.it); Chiara Ambrogini (Ufficio Stampa Lega del Filo d’Oro: ambrogini.c@legadelfilodoro.it).
La Lega del Filo d’Oro
Era il 1964 quando Sabina Santilli, una caparbia e lungimirante donna sordocieca, decise di fondare – assieme a un piccolo gruppo di volontari – un’Associazione che potesse rappresentare il «filo aureo della buona amicizia», per aprire al mondo le persone sordocieche e fare in modo che la società si accorgesse di loro. E questo filo prezioso che unisce il sordocieco con il mondo esterno è il concetto che ha ispirato sia il nome che l’attività della Lega del Filo d’Oro, realtà unica in Italia, che da allora fornisce un servizio altamente qualificato alle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.
La mission – di quella che dal 1998 è divenuta una ONLUS – consiste nell’assistenza, nella riabilitazione, nell’educazione e nel reinserimento in famiglia – e in molti casi anche nella società – delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.
La Lega del Filo d’Oro ha da sempre svolto campagne di comunicazione e di sensibilizzazione per diffondere la corretta conoscenza della sordocecità e delle problematiche ad essa correlate presso l’opinione pubblica, i media e le Istituzioni ed è oggi punto di riferimento in Italia per la rappresentanza e l’affermazione dei diritti delle persone sordocieche e delle loro famiglie.
Ad Osimo, in provincia di Ancona, si trova la Sede Nazionale, al cui interno vi sono il Centro Diagnostico, che formula una valutazione globale ed effettua interventi precoci per bambini al di sotto dei 4 anni, i Servizi Educativo-Riabilitativi, il Settore Medico, il Centro di Ricerca e il Centro di Documentazione.
Con circa 600 dipendenti, più di 650 volontari e circa 500.000 sostenitori, la ONLUS è presente oggi in Italia in 8 Regioni con 5 Centri Residenziali, a Osimo, Lesmo (Monza Brianza), Modena, Molfetta (Bari) e Termini Imerese (Palermo) e 5 Sedi Territoriali a Padova, Roma, Napoli e, più recentemente, a Novara e a Pisa.
L’Associazione può contare su un team completo di professionisti, composto da una parte da operatori educativo riabilitativi, fisioterapisti, psicologi e assistenti sociali, dall’altra da medici specializzati, come neurologi, ortopedici, oculisti, pediatri, genetisti, dentisti, logopedisti e fisiatri, oltre a tutto il personale amministrativo e dei servizi generali.
Per ogni ospite della Lega del Filo d’Oro viene elaborata una terapia riabilitativa personalizzata e sistemi adeguati di comunicazione, per permettergli di stabilire relazioni col mondo e recuperare, quanto più possibile, una dimensione fatta di dignità e autonomia.
Le attività svolte vengono attualmente finanziate solo in parte da fondi pubblici, mentre circa il 65% delle entrate arrivano grazie alle risorse donate da privati. La Lega ha anche fondato un proprio Centro di Ricerca e collabora in Italia con numerosi istituti universitari, così come, a livello internazionale, con altri enti e organizzazioni che perseguono i medesimi obiettivi. (S.B.)
La Lega del Filo d’Oro e la rete internazionale per la sordocecità
A livello internazionale, la Lega del Filo d’Oro è membro del Deafblind International, Associazione internazionale che promuove e supporta lo sviluppo di servizi per migliorare la qualità della vita delle persone sordocieche e dell’EDbU (European Deafblind Union), organismo che ha come obiettivo principale l’uguaglianza e la piena partecipazione sociale delle persone sordocieche in tutta Europa.
Con altri dieci Paesi europei fa parte inoltre del gruppo di lavoro MDVI Euronet (Multiple Disabilities and Visual Impairment), impegnato a sviluppare e condividere le conoscenze sulla formazione di bambini e giovani con una grave disabilità visiva unita a disabilità aggiuntive.
E ancora, è componente del DbI ICF Working Group, insieme a Paesi come la Spagna, il Canada, l’India e l’Australia, con l’obiettivo di sviluppare uno standard specifico Core Set ICF (Indice di Classificazione internazionale di Funzionamento CS), per un processo riconosciuto di valutazione, certificazione e intervento sulla sordocecità.
È impegnata infine, sempre a livello internazionale, in vari progetti sulla sordocecità, come Social haptic signs for deaf and blind in education, che ha lo scopo di raccogliere e rendere accessibili i segni tattili sociali (Haptic), per migliorare l’educazione delle persone con disabilità sensoriale visiva e uditiva, nonché la qualità del lavoro di insegnanti e interpreti che si occupano di studenti con disabilità sensoriali, a livello europeo. L’obiettivo è quello di codificare trecento segni per ogni nazione. Tutti i segni tattili verranno poi raccolti, catalogati, fotografati, illustrati e registrati per renderli accessibili gratuitamente nel web. In tale iniziativa sono coinvolti sette utenti seguiti dai Servizi Territoriali della Lega del Filo d’Oro di Lesmo (Monza-Brianza), Modena e Padova.
Con Social skills make inclusive life easier too – SMILE too si vogliono invece rafforzare le abilità sociali, di fondamentale importanza per l’inclusione, di bambini e ragazzi con problematiche visive e altre disabilità e/o con sordocecità, attraverso la formazione di chi li educa: genitori, insegnanti, professionisti. (A.D.)