Si imbarca con la famiglia su un aereo di Qatar Airways a Phuket in Thailandia, per ripartire verso l’Italia dopo la vacanza, ma si sente poco bene e dà di stomaco. Viene così fatto scendere dall’aereo prima del decollo, insieme a tutta la sua famiglia, le carte d’imbarco vengono stracciate e tutti accompagnati fuori dall’aeroporto, senza che nessuno si faccia carico dei loro bisogni.
È accaduto qualche settimana fa a Leonardo, trentunenne di Piombino (Livorno) con la sindrome di Down e la sua vicenda, riportata nei giorni scorsi dalle cronache, è ora nelle mani dell’avvocata Cristina Pozzi, che ha denunciato Qatar Airways, oltre a inoltrare una segnalazione all’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile).
Nel commentare la vicenda, l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), oltre ad esprimere piena solidarietà a Leonardo e alla sua famiglia, ricorda, con le parole del proprio presidente Gianfranco Salbini, che «a tutti i passeggeri devono essere garantite le attenzioni necessarie, con particolare riguardo verso chi ha una disabilità: è quanto previsto dalle norme, ma è quanto anche il buon senso dovrebbe suggerire. Nessun passeggero dovrebbe essere allontanato e abbandonato in un momento di difficoltà, men che mai un passeggero con disabilità. Per questo, siamo accanto a Leonardo e alla sua famiglia e ci aspettiamo che la compagnia aerea formuli le proprie scuse per quanto accaduto e garantisca che, in futuro, non accadano più simili episodi».
«Nello specifico – aggiunge Salbini – la decisione presa dalla compagnia aerea non ha tenuto conto di quanto viene dichiarato dalla stessa Qatar Airways sul proprio sito, dove si dice “costantemente impegnata a offrire la migliore assistenza possibile ai passeggeri con esigenze speciali”. Infatti, anche una volta accertate le perfette condizioni mediche di Leonardo, la compagnia non si è spesa minimamente per agevolare il rientro in Italia della famiglia, la quale ha dovuto pagare una cospicua differenza per viaggiare in classe Business, dal momento che non vi erano posti disponibili».
E il Presidente dell’AIPD conclude con un dubbio e una domanda cruciale, «alla quale vorrei che la compagnia rispondesse: se al posto di Leonardo ci fosse stata un’altra persona, si sarebbe agito nello stesso modo?». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampaaipd@gmail.com.
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