Era affidato alla buona volontà e all’intelligenza dei docenti, ora è una norma
«Leggendo la recente Ordinanza Ministeriale che disciplina l’esame di maturità da parte degli studenti con disabilità – scrive Anna Maria Gioria – e che prevede prove alternative e tempi più lunghi per quelle scritte, mi sono rivista maturanda con disabilità motoria, alle prese, trentasette anni fa, con l’Esame di Stato dell’Istituto Magistrale. E mi sono resa conto di come quello che allora era affidato alla buona volontà e all’intelligenza dei singoli docenti ora è una norma. Un passo concreto, non retorico, verso l’inclusione»