Il Ministero della Salute ha predisposto e trasmesso alla Conferenza Stato Regioni una nuova versione del cosiddetto “Decreto Tariffe”, chiedendo che la discussione di esso venga inserita nell’ordine del giorno della riunione del 19 aprile. Si tratta di un provvedimento che attende di perfezionarsi dal 2017, e che contiene un aggiornamento dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), ovvero del Nomenclatore delle protesi e degli ausili, e delle prestazioni specialistiche ambulatoriali, nonché dei rispettivi tariffari fermi al 1999, quello per la protesica, e al 1996 quello per la specialistica.
Negli anni scorsi le Regioni avevano bocciato diverse altre versioni del Decreto Tariffe contestando l’insufficienza delle risorse statali e determinando una situazione di stallo che neppure i numerosi e successivi appelli di Associazioni della società civile e di pazienti sono riuscite a sbloccare.
Solo nei giorni scorsi, per dire del più recente, Cittadinanzattiva, insieme a Famiglie SMA (atrofia muscolare spinale), AISF (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica), UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), L’Altra Cicogna e Hera, avevano inviato una formale diffida ai rappresentanti dello Stato e della Regioni, chiedendo di calendarizzare entro una settimana l’approvazione del Decreto in questione (se ne legga anche a questo link).
Luciano Fassari, nella news che segnala la nuova versione del Decreto in «Quotidiano Sanità.it», rivela che il Ministero della Salute «sembra intenzionato come non mai a sbloccare la situazione anche qualora qualche Regione dovesse mettersi di traverso. Anche perché nel cassetto ci sarebbe già pronto un nuovo aggiornamento dei LEA».
Tra gli elementi innovativi della nuova versione del testo normativo vi è una chiara tempistica per l’entrata in vigore dei nuovi tariffari: il 1° gennaio 2024 per l’assistenza specialistica ambulatoriale e il 1° aprile 2024 per l’assistenza protesica. Mentre la copertura economica complessiva ammonta a 402,6 milioni di euro (379,2 milioni per la specialistica ambulatoriale, e 23,4 milioni per la protesica).
Per quanto riguarda la specialistica ambulatoriale, sempre «Quotidiano Sanità.it» segnala le seguenti novità: «Vengono introdotte numerose procedure diagnostiche e terapeutiche che nel 1996 avevano carattere quasi “sperimentale” oppure erano eseguibili in sicurezza solo in regime di ricovero, ma che oggi sono entrate nella pratica clinica corrente e possono essere erogate in ambito ambulatoriale».
Vengono individuate «chiaramente tutte le prestazioni di procreazione medicalmente assistita (PMA) che saranno erogate a carico del Servizio sanitario nazionale (fino ad oggi erogate solo in regime di ricovero)».
Viene rivisto «profondamente l’elenco delle prestazioni di genetica e, per ogni singola prestazione, si fa riferimento ad un elenco puntuale di patologie per le quali è necessaria l’indagine su un determinato numero di geni».
Viene introdotta «la consulenza genetica, che consente di spiegare al paziente l’importanza e il significato del test al momento dell’esecuzione, le implicazioni connesse al risultato al momento della consegna del referto ed, eventualmente, di fornire allo stesso il sostegno necessario per affrontare situazioni spesso emotivamente difficili».
Vengono introdotte «prestazioni di elevatissimo contenuto tecnologico (adroterapia) o di tecnologia recente (enteroscopia con microcamera ingeribile, radioterapia stereotassica)».
Per quanto concerne invece le protesi e gli ausili, il nuovo Nomenclatore consente, tra l’altro, la prescrizione di: «ausili informatici e di comunicazione (inclusi i comunicatori oculari e le tastiere adattate per persone con gravissime disabilità); apparecchi acustici a tecnologia digitale, attrezzature domotiche e sensori di comando e controllo per ambienti (allarme e telesoccorso); posaterie e suppellettili adattati per le disabilità motorie, barella adattata per la doccia, scooter a quattro ruote, carrozzine con sistema di verticalizzazione, carrozzine per grandi e complesse disabilità, sollevatori fissi e per vasca da bagno, sistemi di sostegno nell’ambiente bagno (maniglioni e braccioli), carrelli servoscala per interni; arti artificiali a tecnologia avanzata e sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo». (Simona Lancioni)
Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’h-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e viene qui ripreso, con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.