«Questo nostro rapporto mostra chiaramente gli incubi a occhi aperti vissuti da molte persone con disabilità quando provano semplicemente a fare ciò che milioni di persone fanno ogni giorno. Siamo persone che viaggiano per lavoro, per amore, per motivi familiari, per divertimento e tutte le compagnie aeree devono iniziare a riconoscerlo»: non parla a caso di “incubi a occhi aperti” Gunta Anca, vicepresidente dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, a proposito del rapporto diffuso in questi giorni dal Forum stesso, che si intitola appunto Fine dell’incubo: i passeggeri con disabilità meritano di viaggiare in aereo (End the nightmare: Passengers with disabilities deserve to travel by air, disponibile in inglese a questo link), ove si chiedono tutele legali più severe per le persone con disabilità durante i voli aerei, e in particolare di eliminare i casi ancora frequenti di imbarco negato, oltreché aumentando la responsabilità delle compagnie in caso di assistenza che provochi danni ad ausili quali le carrozzine.
In tal senso, con questo documento, l’EDF chiede che la Commissione Europea riveda il Regolamento CE 1107/2006, riguardante appunto i diritti delle persone con disabilità e delle persone a mobilità ridotta nel trasporto aereo, nel quadro della prossima revisione dei regolamenti sui diritti dei passeggeri nell’Unione Europea.
Nel proprio documento il Forum elenca varie storie che illustrano le decisioni spesso arbitrarie delle compagnie aeree nei confronti delle persone con disabilità, applicando per conto proprio regole già di per sé confuse, alla luce della mancanza di standard legali chiaramente definiti. Viene ad esempio citato il caso reso noto lo scorso anno dal «Washington Post», quando a un deputato statunitense venne negato l’imbarco da Lufthansa su un volo per l’Italia a causa della sua carrozzina. Altri casi segnalati riguardano passeggeri con disabilità che non hanno potuto effettuare il viaggio di ritorno, come accaduto a una persona in carrozzina in viaggio con Brussels Airlines, che quando ha appunto cercato di imbarcarsi sul volo di ritorno con un’altra compagnia aerea dell’Unione Europea, ha visto quest’ultima rifiutarsi di imbarcare il suo ausilio.
E ancora, viene evidenziata nel rapporto l’inaccettabile diffusione di danni o addirittura di distruzione delle carrozzine. Una persona, ad esempio, ha visto la propria diventare inutilizzabile davanti ai suoi occhi, mentre cadeva in un’apertura nel nastro trasportatore. «Sono danni – sottolineano dall’EDF – che oltre a comportare consistenti esborsi economici, possono addirittura rappresentare rischi mortali, come dimostrato dalla tragica vicenda accaduta nel 2021 ad Engracia Figueroa negli Stati Uniti».
Chiare e semplici sono pertanto le richieste del Forum alla Commissione Europea, vale a dire eliminare una volta per tutte i frequenti casi di imbarco negato per le persone con disabilità; introdurre il diritto a un rapido ed equo risarcimento se il vettore aereo continua a negare l’imbarco stesso; obbligare il vettore aereo a fornire un biglietto gratuito se richiede un accompagnatore, come avviene per altri mezzi di trasporto. E da ultimo, ma non ultimo, che in sede di revisione del citato Regolamento 1107/2006, venga stabilita la piena responsabilità delle aziende per le attrezzature per la mobilità danneggiate o smarrite. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: andre.felix@edf-feph.org.
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