Noi persone con la sindrome di Down di varie Sezioni dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) [a questo link l’elenco delle Sezioni, N.d.R.], seguendo il motto Con noi, non al nostro posto, vorremmo chiedere che l’Associazione Italiana Persone Down si impegnasse di più per fare più viaggi di formazione e scambio con le altre Sezioni. Vogliamo incontrarci infatti di più con le altre AIPD sparse sul territorio.
Vorremmo poi che ci fossero più operatori a seguirci nelle attività e che l’AIPD Nazionale facesse progetti nel campo dell’arte e del cinema, e progetti nazionali indirizzati alle persone con la sindrome di Down di tutte le fasce d’età e per tutti i livelli cognitivi.
Vorremmo che l’AIPD affiancasse i nostri genitori e familiari ad accettare le nostre scelte, che creasse degli sportelli informativi gestiti dagli operatori per chiedere consigli, che promuovesse più corsi di specializzazione per agevolare l’entrata nel mondo del lavoro.
Vogliamo ancora che nei Consigli di Amministrazione delle Sezioni e dell’AIPD Nazionale ci sia una persona con sindrome di Down, che vengano creati più progetti per affrontare il tema della sessualità e dell’affettività, che l’Associazione facesse più rete con organizzazioni sportive e che avesse più strutture per permetterci di decidere come, dove e con chi vivere quando saremo adulti.
Vorremmo infine che tutte le Sezioni avessero o attivassero un SIL (Servizio di Inserimento Lavorativo) e che tutte le sedi dell’Associazione avessero dei percorsi di educazione all’autonomia.
L’AIPD è l’Associazione Italiana Persone Down, aderente alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). Il presente contributo coincide con l’intervento di Pierpaolo Martino alla recente Assemblea Nazionale dei Soci dell’AIPD (se ne legga la nostra presentazione), quale portavoce della delegazione di persone con sindrome di Down coinvolte nel progetto Tutti in piazza!.
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