All’inizio era il buio. Conversazioni di un cieco con la Bibbia

Scomparso nel 2015, John Martin Hull, docente di Teologia e Scienze Religiose a Birmingham in Gran Bretagna, perse la vista nel 1983, a causa di una patologia degenerativa della retina. Numerose sono state le sue pubblicazioni, nel campo dell’educazione religiosa, della teologia pratica e della disabilità. Recentemente è stata proposta una nuova uscita della sua opera “All’inizio era il buio. Conversazioni di un cieco con la Bibbia”, curata e tradotta da Anna Maria Farabbi, che il 3 maggio la presenterà ad Ancona, nel corso di un incontro promosso dal Museo Tattile Statale Omero di Ancona

Hull, "All'inizio era il buio"Scomparso nel 2015, l’australiano John Martin Hull, professore di Teologia e Scienze Religiose a Birmingham in Gran Bretagna, perse la vista nel 1983, a seguito di una patologia degenerativa della retina. Numerosw sono state le sue pubblicazioni, in particolare nel campo dell’educazione religiosa, della teologia pratica e della disabilità.
Recentemente AL3VIE ha proposto nella collana “Orto” una nuova uscita di All’inizio era il buio. Conversazioni di un cieco con la Bibbia, opera di Hull curata e tradotta da Anna Maria Farabbi, poetessa, narratrice, saggista e traduttrice. Nel pomeriggio di mercoledì 3 maggio sarà la stessa Farabbi a condurre la presentazione del libro, nel corso di un incontro promosso presso la propria sede dal Museo Tattile Statale Omero di Ancona (ore 17.30).

«L’esperienza della cecità – ha scritto Farabbi – polverizza di colpo la superficialità visibile, entra e abita l’invisibile della nerezza, forzatamente in un processo inverso da quello che noi vedenti siamo abituati a vivere, anche mentalmente. John Martin Hull narra tutto questo in All’inizio era il buio, portandoci lentamente a riconsiderare i nostri parametri sociali e culturali. Propone fatti della propria storia personale, pieghe del suo vissuto, mortificazioni, depressioni da cui è riemerso, con energia e lucidità. Tutto il suo lavoro in quest’opera nasce e si sviluppa nel ventre delle Sacre Scritture. Si irradia in ogni angolo del nostro vivere quotidiano, in ogni connessione esistenziale e sociale, oltre a quella spirituale. Il suo pensiero, in ogni sua parola, propone di fatto le fondamenta praticabili verso la correzione di una polis che molto ha ancora da imparare per una convivenza di pari diritti, di non discriminazione, di crescita contemporaneamente individuale e corale». (S.B.)

L’incontro del 3 maggio al Museo Tattile Statale Omero di Ancona sarà a ingresso libero. Per ogni ulteriore informazione: redazione@museoomero.it (Monica Bernacchia).

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