Robot e realtà virtuale, tecnologie digitali, esercizi fisici, counseling psicologico e lavorativo: tra i vari trattamenti della sclerosi multipla, la riabilitazione può prendere forme molto diverse fra loro, tutte, però, volte a migliorare le condizioni delle persone che ne sono affette e dei loro caregiver. Tutte le ultime novità sul fronte della riabilitazione verranno discusse a Genova, dal 4 al 6 maggio, in occasione del 28° Congresso del Network Europeo RIMS, acronimo che sta per Rehabilitation in Multiple Sclerosis (“La riabilitazione nella sclerosi multipla).
L’incontro, che vedrà riuniti numerosi autorevoli esperti provenienti da tutto il mondo, è stato organizzato da Giampaolo Brichetto, direttore sanitario del Servizio Riabilitazione dell’AISM Liguria (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e coordinatore della ricerca sulla riabilitazione nella stessa AISM e nella FISM, la Fondazione che opera a fianco dell’Associazione, in qualità di presidente del RIMS e in collaborazione, oltreché con l’AISM, anche con l’Università di Genova e con l’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) del capoluogo ligure.
«Il RIMS – dichiara Brichetto – vuole portare fra gli operatori e la comunità della sclerosi multipla le ultime evidenze scientifiche e conoscenze in àmbito riabilitativo, così da diffondere le buone pratiche e migliorare la qualità di vita delle persone che hanno la malattie. Sono infatti sempre di più gli studi che hanno dimostrato come l’approccio riabilitativo produca risultati importanti sul decorso della malattia e che per farlo al meglio sia necessario il coinvolgimento di molte figure professionali ossia di un approccio interdisciplinare».
Condotti grazie ai finanziamenti dell’AISM, i primi contributi scientifici che hanno dimostrato il beneficio terapeutico della riabilitazione risalgono già al 1999. «Insieme al Centro Sclerosi Multipla di Melsbroek in Belgio – aggiunge Brichetto – è stata proprio l’AISM a fondare il RIMS nel 1991, e a promuovere le successive attività internazionali del network. È quindi per noi un onore ospitare questo 28° congresso a Genova, città dove l’Associazione gestisce il Servizio di Riabilitazione AISM Liguria, uno dei più grandi in Italia, un modello per la sua organizzazione e connessione con il territorio».
Durante il congresso particolare rilievo verrà dato all’utilizzo della tecnologia per migliorare la valutazione e il monitoraggio della persona con sclerosi multipla e aumentare l’efficacia della riabilitazione. In particolare si parlerà di tecnologie sanitarie digitali che, insieme alla miniaturizzazione dei sensori, al progresso dei sistemi di telecomunicazione e computazionali, stanno realmente rivoluzionando e aprendo la strada a una nuova visione della riabilitazione della sclerosi multipla.
«A Genova – sottolinea Giacinto Barresi, ricercatore in Neuroergonomia all’IIT – verranno presentati lavori scientifici su soluzioni provenienti dal mercato o sviluppate ad-hoc per la riabilitazione delle persone con sclerosi multipla: device indossabili sensorizzati, sistemi di telemedicina, app, dispositivi per la stimolazione magnetica transcranica, tecniche di modellazione e simulazione, nonché sofisticati algoritmi di apprendimento/riconoscimento automatico e intelligenza artificiale, tutti dedicati ad accrescere i risultati riabilitativi in àmbito di sclerosi multipla».
Ampio spazio, infine, verrà dato anche alla tematica dell’attività fisica e dello sport, con un corso specifico e varie sessioni in cui presentare i risultati più recenti in tale settore. Infatti, continuare, riprendere o iniziare un’attività fisica o sportiva adatta alle proprie esigenze e da svolgere al di fuori di un contesto puramente clinico, non solo permette di mantenere le relazioni interpersonali, incidendo positivamente sulla sfera psicosociale delle persone con sclerosi multipla, ma si è rivelata una vera e propria terapia da affiancare ai farmaci tradizionali per contrastare la progressione della patologia.
«Nonostante le evidenze scientifiche indichino i benefici dell’attività fisica nelle persone con sclerosi multipla – afferma a tal proposito Marco Bove, docente all’Università di Genova -, sono ancora molte le barriere che impediscono di iniziare o continuare un’attività sportiva. Barriere che vogliamo contribuire ad abbattere partendo dalla formazione degli operatori». (B.E. e S.B.)
Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: Ufficio Stampa e Comunicazione AISM (Barbara Erba), barbaraerba@gmail.com.