«Il tema dell’inclusività tocca il tema delle patenti sotto diversi punti di vista: in questa sede sono state rilevate, da parte del pubblico, oltre a delle criticità sui criteri di selettività applicati all’Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione Gervasutta di Udine, anche dei problemi sulla leggibilità dei quiz per la patente, a partire dal tipo di font, fino all’eliminazione di domande con doppia negazione. Da parte dell’UNASCA abbiamo già provveduto ad una rilettura in chiave di leggibilità di tutti i test per la patente del ciclomotore, ma andrebbe fatta per tutte le patenti, e non solo per le persone con disabilità, ma ad esempio anche per chi ha disturbi specifici dell’apprendimento (DSA). Per questo auspichiamo davvero la realizzazione di un tavolo nazionale, ma anche di uno regionale, dove confrontarsi sulle norme per fare chiarezza, in modo che la burocrazia pesi di meno e venga davvero garantita la mobilità sostenibile che è una via all’inclusione e all’autonomia imprescindibile»: lo ha dichiarato Francesco Osquino presidente dell’Associazione Laluna e vicesegretario nazionale dell’UNASCA, durante il convegno di respiro nazionale sul tema delle patenti speciali per le persone con disabilità, tenutosi a San Giovanni di Casarsa della Delizia (Pordenone), a cura della stessa Laluna, con la collaborazione dell’UNASCA (Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica) e della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) (se ne legga anche la nostra presentazione).
Come sottolineato da Osquino, durante l’incontro è emersa appunto l’esigenza – e la proposta – di avviare un tavolo nazionale, da unire ad altri Regionali, riguardante le patenti speciali, ma anche la mobilità sostenibile, la fiscalità delle auto per le persone con disabilità, insieme alla digitalizzazione delle pratiche e a temi medici.
I lavori del convegno hanno evidenziato inoltre come sia fondamentale mantenere in contatto i vari soggetti interessati, rispondere alle sfide del settore e alleggerire il peso della burocrazia a favore di una facilitazione della mobilità sostenibile e inclusiva.
Tra gli intervenuti, Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH, ha auspicato la semplificazione di alcune procedure, per permettere ad un numero maggiore di persone con disabilità – quando è possibile – guidare in sicurezza e di essere quindi maggiormente autonome, anche in considerazione del fatto che spesso i mezzi pubblici non sono attrezzati, così come frequentemente i posti di lavoro non sono sempre ben collegati dai mezzi pubblici. «Spesso – ha sottolineato – avere la patente significa poter lavorare».
Rispetto alle agevolazioni fiscali e alle patenti di guida, Antonio Ridolfi, esperto di lunga data del settore, ha evidenziato la necessità di fare maggiore chiarezza sulle norme, per applicare l’esenzione dell’IPT ovvero l’Imposta Provinciale di Trascrizione.
Secondo Salvatore Moretto, quindi, responsabile della Direzione Sviluppo e Gestione nel PRA (Pubblico Registro Automobilistico), oltreché della Fiscalità Automobilistica e dei Servizi agli Enti Territoriali presso l’ACI (Automobile Club d’Italia). diventa fondamentale creare un’interoperabilità tra le banche dati della Pubblica Amministrazione, per agevolare la presentazione dei documenti necessari all’ottenimento delle agevolazioni previste. «Ed è necessario – ha dichiarato – lavorare ad una migliore digitalizzazione delle procedure a favore delle tutele delle persone con disabilità».
La necessità di un tavolo nazionale su queste tematiche è stata evidenziata anche da Giuseppe Guarino, segretario nazionale Studi di Consulenza Automobilistica dell’UNASCA, che ha ricordato i progetti promossi da tale organizzazione sui temi dell’inclusività delle persone con disabilità, con corsi di formazione per le autoscuole e studi di consulenza, oltre alla creazione di un sito contenente tra l’altro l’elenco di tutte le autoscuole attrezzate con macchine speciali per persone con disabilità.
Per quanto concerne invece i temi di àmbito medico, su di essi si sono soffermati Emanuele Biasutti, direttore dell’Istituto Gervasutta di Udine, Laura Cecotti e Paolo Lindaver, rispettivamente neurologa e psicologo nel Gervasutta stesso, che hanno spiegato cosa sia il cosiddetto “modello Vienna test System”, applicato nel proprio Istituto per definire la capacità di guida.
E ancora, Clara Zuch medico legale, ha sottolineato come le persone con disabilità non dovrebbero avere maggiori spese per ottenere la patente, come invece, spesso accade.
Da Mauro Pipan, infine (Posizione Organizzativa Patenti della Motorizzazione del Friuli Venezia Giulia), è arrivata la spiegazione circa il funzionamento della Motorizzazione e il sottolineare come a volte ci possano essere delle difficoltà nel capire il tipo di adattamenti necessari indicati dalle Commissioni per allestire i veicoli.
Da segnalare, in conclusione, anche la presenza ai lavori dell’eurodeputata Elena Lizzi, del consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia Roberto Novelli, del vicesindaco di Casarsa della Delizia Ermes Spagnol e del segretario della FISH Friuli Venezia Giulia Alberto Volpe. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Michela Sovrano (michela.sovrano@gmail.com).