«Sul fronte della salute mentale assistiamo da un lato all’incremento costante dell’incidenza dei disturbi mentali gravi, in particolare della dis-regolazione in adolescenza, sia sul versante esternalizzante (disturbi del comportamento alimentare, disturbi di personalità, autolesionismo, poliabuso di sostanze, violenza) che internalizzante (depressione, ansia, ritiro sociale), oltre che a una vera e propria pandemia dei casi di co-morbilità con l’uso di sostanze e al dato stabile dei disturbi del neurosviluppo, come i disturbi dello spettro autistico, l’ADHD (deficit di attenzione e iperattività), schizofrenia e disturbo bipolare, che insieme rappresentano oltre il 6% della popolazione generale; dall’altro lato ci troviamo di fronte ad un enorme e drammatico problema di carenza di risorse umane, più grave nell’àmbito della salute mentale che negli altri campi della Sanità»: lo dicono i promotori dell’incontro del 18 maggio (ore 10.30-17) in presenza (Roma, Sala Capranichetta dell’Hotel Nazionale, Piazza di Monte Citorio, 125) e anche online (piattaforma Zoom, iscrizione a questo link), denominato Le Istituzioni incontrano la salute mentale, organizzato da Motore Sanità insieme al Coordinamento Nazionale dei Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale Italiani.
«La quota del Fondo Sanitario Nazionale dedicata alla salute mentale – si aggiunge ancora presentando l’incontro -, definita al 5% dalla Conferenza Stato-Regioni nel 2001, è oggi in media inferiore al 3%, ciò che rende vano qualunque cambiamento organizzativo che possa cogliere i bisogni emergenti e mina l’efficacia degli interventi, sia di natura psicosociale che farmacologica. A ciò si aggiunga l’emergenza drammatica dei pazienti autori di reato, cresciuti a dismisura dopo la legge che ha chiuso gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, emergenza che ricade totalmente sui Dipartimenti di Salute Mentale, tenuti oggi anche a compiti di custodia. Infine va rimarcato come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ignori totalmente la salute mentale, puntando su investimenti strutturali in conto capitale piuttosto che sulla spesa corrente. È necessario quindi riportare la salute mentale al centro dell’agenda politica del Paese e i Dipartimenti di Salute Mentale vogliono farlo segnalando l’urgenza e proponendo dati e strumenti secondo un approccio clinico e scientifico». (S.B.)
A questo link è disponibile il programma completo dell’incontro del 18 maggio. Per ulteriori informazioni: comunicazione@motoresanita.it.
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