«L’attuale società italiana dimostra molte complessità che inevitabilmente cercano riscontro nel sistema educativo, già permeato dai princìpi base dell’inclusione che è il must dei nostri tempi. In particolare, c’è un sistema di servizi caratteristici dell’integrazione scolastica per l’inclusione delle disabilità, che mostra delle difficoltà strutturali e chiede di essere rinnovato e riorganizzato. Ci si riferisce ai servizi di assistenza scolastica per l’inclusione, nati in tempi remoti per le disabilità sensoriali, ma nel tempo estesi a vari profili di disabilità»: sarà questo il tema del convegno L’assistenza scolastica per l’inclusione nella nuova complessità sociale, promosso per il 31 maggio a Verona (Palazzo della Gran Guardia, Piazza Brà, ore 8.30-18.30), cui si potrà partecipare, gratuitamente, anche online (tramite questo link).
L’incontro è organizzato nell’àmbito del ciclo Evoluzione dei servizi di integrazione scolastica dalla Cooperativa Socioculturale SCS che gestisce tali servizi in Veneto, con la collaborazione (solo per l’ultimo appalto emanato in ordine temporale) dell’Assessorato alle Politiche Sociali e Abitative del Comune di Verona. «L’obiettivo – sottolineano ancora i promotori – è quello di dibattere i vari aspetti della gestione di questi servizi e di esaminarne soprattutto gli aspetti problematici, quali la molteplicità dei servizi esistenti (per la disabilità uditiva, per l’assistenza igienica, per gli studenti con disabilità mentale, per i ragazzi con autismo, per i vari gradi scolastici con diverse prestazioni…); la molteplicità degli operatori impegnati in tali servizi; la molteplicità dei committenti; la diversità delle attese nelle varie Regioni di Italia da parte di questi servizi; la risposta del personale impegnato in un sistema organizzato di servizi, oppure la sofferenza del personale stesso in situazioni diverse; il concetto di inclusione in Italia, a paragone con altri Paesi europei e le istanze attuali di cambiamento, con una riflessione sul ruolo dei CTS (Centri Territoriali di Supporto), che appare sacrificato e non ben speso; la necessità di personalizzazione degli interventi individuali, contro le necessità per l’inserimento nel gruppo dei pari; il bisogno delle famiglie espresso dalle parole di una rappresentanza delle Associazioni di categoria, grazi ai contributi di autorevoli esperti e portatori d’interesse. Il tutto usufruendo anche dei risultati di sondaggi o raccolte di questionari per dar voce ai diversi attori».
Rimandando Lettori e Lettrici al programma completo (a questo link), segnaliamo qui l’intervento, tra gli altri, di Dario Ianes della Libera Università di Bolzano, chairman (“presidente”) del convegno, che trarrà le conclusioni dell’incontro, al termine di una tavola rotonda cui sono stati invitati anche i dirigenti degli Uffici Scolastici Provinciali del Veneto; Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap); Carlo Hanau, presidente dell’APRI (Associazione Cimadori per la ricerca italiana sulla sindrome di Down, l’autismo e il danno cerebrale). (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: Marcella Nalli (Coordinatrice della Formazione per la Cooperativa Socioculturale SCS), marcella.nalli@vederesentire.it.