Autonomia abitativa co-progettata con l’AIPD di Bari

«Questo progetto rappresenta per la nostra Associazione una grande opportunità, perché ci consentirà di offrire a quattro giovani con sindrome di Down la possibilità di vivere stabilmente al di fuori della famiglia con i loro amici»: lo ha dichiarato Grazia Liddi, presidente dell’AIPD di Bari (Associazione Italiana Persone Down), a margine dell’inaugurazione a Bitonto (Bari), di una casa per il “Dopo di Noi”, promossa e realizzata dall’Assessorato al Welfare del Comune di Bari, in coprogettazione con la stessa AIPD di Bari
Casa "Dopo di Noi" a Bitonto (Bari)
Un gruppo delle persone coinvolte nell’iniziativa co-progettata con l’AIPD di Bari

«Questo progetto rappresenta per la nostra Associazione una grande opportunità, perché ci consentirà di offrire a quattro giovani con sindrome di Down la possibilità di vivere stabilmente al di fuori della famiglia con i loro amici, a conclusione di un percorso in cui saranno stati in tanti a sperimentare brevi periodi fuori casa per far emergere affinità e motivazioni. Il lavoro sinergico con la nostra Amministrazione Comunale ci permette così di incrementare le nostre capacità gestionali e di affrontare nuove sfide»: lo ha dichiarato Grazia Liddi, presidente dell’AIPD di Bari (Associazione Italiana Persone Down), a margine dell’inaugurazione a Bitonto, in provincia di Bari, di una casa per il “Dopo di Noi”, promossa e realizzata dall’Assessorato al Welfare del Comune di Bari, con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in coprogettazione con la stessa AIPD di Bari e grazie alla disponibilità di una famiglia, aderente all’Associazione, che ha messo a disposizione l’appartamento.

In una prima fase sperimentale, il progetto coinvolgerà esattamente sedici persone con sindrome di Down, affiancate da un’équipe professionale (composta da una psicologa-psicoterapeuta e da quattro educatori professionali). Divisi in piccoli gruppi, i partecipanti sperimenteranno la quotidianità e le responsabilità del “vivere da soli”, dapprima trascorrendo singole giornate, poi dei fine-settimana, fino a un’intera settimana insieme. «L’obiettivo – sottolineano dall’AIPD barese – è quello di costituire, al termine di questa fase sperimentale, un nucleo abitativo di quattro persone, che essendosi conosciute e avendo condiviso la quotidianità della convivenza, decideranno consapevolmente di coabitare».

La presa in carico e la definizione del Piano di Assistenza Individuale, che stabilirà il programma e gli obiettivi di assistenza per ogni giovane, vedrà il coinvolgimento degli assistenti sociali del Comune di Bari e di referenti dell’ASL, eventualmente coinvolti per una presa in carico congiunta di tipo socio-sanitario. (S.B.)

Ringraziamo l’Ufficio Stampa dell’AIPD Nazionale per la segnalazione.

Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: aipdbari@libero.it.

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