Campania: verso gli “Stati Generali Disabilità e Salute”

Autodeterminazione, autonomia, vita indipendente per le persone con disabilità: saranno queste le parole chiave degli “Stati Generali Disabilità e Salute”, organizzati per il 23 giugno a Napoli dalla Federazione FISH Campania e dall’Associazione ANFFAS Campania, per discutere di integrazione sociosanitaria nella propria Regione con i rappresentanti istituzionali regionali e locali, con le organizzazioni sindacali, ma anche e soprattutto con le persone con disabilità e le loro famiglie

Province della Campania

Le Province della Campania

Autodeterminazione, autonomia, vita indipendente per le persone con disabilità: saranno queste le parole chiave degli Stati Generali Disabilità e Salute, organizzati per il 23 giugno prossimo a Napoli, presso la Mostra d’Oltremare (Viale Kennedy, 54, ore 9.30), dalla FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e dall’ANFFAS Campania (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e del Neurosviluppo), per discutere principalmente di integrazione sociosanitaria in Campania con i rappresentanti istituzionali regionali e locali, con gli esponenti delle organizzazioni sindacali, ma anche e soprattutto con le persone con disabilità e le loro famiglie.
Per l’occasione, le due organizzazioni promotrici presenteranno un documento sulle politiche e i servizi per la vita indipendente, sull’inclusione nella società e sul diritto alla salute, nonché sul coinvolgimento attivo delle persone con disabilità nelle scelte che le riguardano.

«Il movimento delle persone con disabilità – dichiarano a una voce Daniele Romano e Alessandro Parisi, rispettivamente presidente della FISH Campania e coordinatore dell’ANFFAS Campania -, le loro famiglie e tutti i portatori d’interesse chiedono un cambio di passo verso la realizzazione di una rete di servizi che renda concretamente attuabile la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Occorre pertanto un diverso approccio, il superamento dell’autoreferenzialità e soprattutto il riconoscimento della diversità, per traghettare un welfare prestazionale verso un welfare comunitario che ci veda tutti protagonisti nel sostenere l’autodeterminazione e la vita indipendente di ogni persona con disabilità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: redazione@dalsociale24.it (Ciro Oliviero).

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