Sono state assai numerose le volte in cui, nelle pagine di «Superando.it», abbiamo segnalato le appassionate battaglie in favore dei diritti delle persone con disabilità condotte da Luciana Gennari, per tanti anni presidente della Consulta delle Persone con Disabilità nel Municipio 9 di Roma. Alla fine del 2021 Gennari si era dimessa da quella carica dopo la morte del figlio Francesco, “Chicco”, ma il 29 maggio scorso è stato bello e del tutto meritato vederla insignita del titolo di Presidente Onorario di tale Consulta, titolo riconosciuto per la prima volta nel Municipio 9 della Capitale.
Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo il seguente testo di Raffaello Gennari, altro figlio di Luciana, per farne meglio conoscere ai Lettori e alle Lettrici l’alto spirito etico, la passione e il rispetto con cui ha accompagnato il proprio impegno più che ventennale.
Il 29 maggio scorso, presso il Casale della Massima, recuperato dall’Amministrazione e rimesso al servizio della collettività del Municipio 9 nel Comune di Roma, a Luciana Gennari – già presidente della Consulta delle Persone con Disabilità nel Municipio 9, dopo tanti anni di servizio dedicato con amore e dedizione alle persone con disabilità e alle loro famiglie e di collaborazione con le Istituzioni Socio-Sanitarie, Scolastiche, Comunali, Regionali e Politiche, dal 1999 alla fine del 2021, dimessasi per la morte del proprio figlio Francesco, per lei “Chicco” -, è stato conferito il titolo di Presidente Onorario della stessa Consulta, titolo riconosciuto la prima volta nel Municipio 9, alla presenza delle più alte cariche istituzionali municipali e governative, del Terzo Settore, della scuola e di altri cittadini e cittadine.
La proposta della nomina è stata voluta dal consigliere del Municipio 9 Gino Alleori, che ha presentato una mozione, votata all’unanimità dal Consiglio, permettendo l’inserimento nel nuovo Regolamento della Consulta di questa figura, con la prima nomina di Presidente Onorario Permanente a Luciana Gennari, accettata con apprezzamento dalla presidente del Municipio Teresa Maria Di Salvo e dall’assessora Luisa Laurelli, alle quali va la gratitudine della stessa Luciana Gennari e della sua famiglia.
Lo spirito di presentare all’Amministrazione la proposta di questa nomina era già presente nella Consulta della Disabilità, composta da persone con disabilità, dalle loro famiglie e da rappresentanti del Terzo Settore.
Il rapporto con le persone con disabilità e le loro famiglie ha dato la forza a Luciana Gennari di non abbandonarle mai, onorandone i pensieri, i desideri, le parole, sempre sapendole ascoltare, amandole e rispettandole.
Ha collaborato con la FISH Nazionale e Regionale del Lazio (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ed è consigliera dell’associazione UFHA, l’Unione delle Famiglie con figli gravissimi.
Per oltre vent’anni ha intrapreso battaglie, raggiungendo obiettivi finalizzati al miglioramento della qualità di vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, attraverso servizi di assistenza, nel campo della scuola, delle attività sociali, del “Dopo di Noi” e prima di tutto dedicandosi all’ascolto, fatto particolarmente importante, perché le ha permesso di fare da tramite con le Istituzioni.
Persona di grande etica morale e dai princìpi animati da imparzialità, trasparenza e lealtà nei confronti di tutti, senza distinzione alcuna, è madre di tre figli, Francesco, che, come detto, non è più accanto a lei, di chi scrive [Raffaello] e di Simone con una disabilità gravissima, ciò che le ha dato la determinazione di immergersi nel mondo del volontariato.
Oggi è impegnata con un blog interattivo tramite il quale mette in rete informazioni utili a tutte le persone del territorio nazionale.
I desideri di Luciana Gennari sono rivolti al pieno riconoscimento della vita dei caregiver, all’inclusione nelle scuole, alle attività socio culturali, alla formazione al lavoro e al “Dopo di Noi”.
Ora vive nel ricordo del proprio figlio scomparso, con la convinzione che non ci sia più una via di ritorno, dedicandosi alla famiglia, alla quale ha tolto il tempo, facendolo però per l’amore verso chi non ha voce e continuando a 70 anni con il proprio impegno sulla disabilità e l’inclusione, iniziato nel 1999.