Un percorso accessibile a Torino e anche la guida di un drone

Dopo oltre un anno di attività, si è concluso alla fine di maggio il progetto “Limitless: vivere la disabilità oltre i confini”, voluto dall’Associazione Parent Project, con il sostegno della Fondazione CRT, per promuovere la cittadinanza attiva dei giovani con distrofia di Duchenne e Becker. L’iniziativa ha coinvolto i partecipanti nella mappatura e nella costruzione di un percorso accessibile in una delle zone di maggiore interesse di Torino, attraverso l’app “Kimap”, e ha anche fornito l’opportunità di sperimentare la guida di un drone

Partecipanti al progetto "Limitless: vivere la disabilità oltre i confini"

Gruppo di partecipanti al progetto “Limitless: vivere la disabilità oltre i confini”

Avevamo riferito nell’aprile dello scorso anno dell’avvio di Limitless: vivere la disabilità oltre i confini, progetto voluto da Parent Project, l’Associazione di pazienti e genitori di figli con le forme più gravi di distrofia muscolare (Duchenne e Becker), con il sostegno della Fondazione CRT, iniziativa voluta per promuovere la cittadinanza attiva dei giovani con Duchenne e Becker.
Dopo oltre un anno di attività, l’iniziativa si è conclusa alla fine di maggio e tra i risultati più concreti vi è stato il coinvolgimento delle persone partecipanti nella mappatura e nella costruzione di un percorso accessibile in una delle zone di maggiore interesse di Torino, attraverso l’app Kimap, elaborata dalla start-up Kinoa Innovation Studio, una delle prime app per la mobilità ideate nell’ottica delle persone con disabilità motoria.
Nel dettaglio, sono state diciotto le persone che hanno percorso un itinerario snodatosi attraverso parte del centro storico di Torino, dalla Stazione di Porta Nuova a Piazza San Carlo, passando per il Museo Egizio. Il prodotto è stata appunto una mappa fruibile sull’app Kimap, con l’indicazione dei servizi accessibili presenti, per percorrere in sicurezza in carrozzina un tratto della città molto frequentato e ricco di attrazioni storico-artistiche.

Il progetto ha anche previsto l’opportunità di sperimentare la guida di un drone, per apprendere una nuova disciplina che potrebbe avere anche utili sbocchi lavorativi o sportivi. Un’iniziativa, questa, svoltasi nello scorso mese di aprile, che ha riscosso notevole interesse da parte dei giovani della comunità di pazienti, con oltre trenta partecipanti i quali, tramite uno speciale visore, hanno potuto osservare ciò che la telecamera del drone riprendeva durante il volo e pilotare il drone stesso.

Per presentare le diverse attività e introdurre una serie di aspetti tecnici legati sia alla mappatura che al volo con il drone, sono stati organizzati due specifici incontri online nei mesi di aprile e settembre dello scorso anno.
Da ricordare infine che Limitless è stato seguito dall’operatrice del Centro Ascolto Duchenne Piemonte la quale ha anche curato uno sportello informativo per la richiesta di informazioni e raccolta di feedback, il tutto finalizzato alla costruzione di una rete territoriale volta al proseguimento del progetto. (S.B.)

Tra i materiali elaborati per condividere l’esperienza del progetto Limitless: vivere la disabilità oltre i confini, da segnalare un video disponibile sul canale YouTube di Parent Project (a questo link), nonché alcune interviste pubblicate su Instagram, riguardanti il tema dell’accessibilità, realizzate in collaborazione con il profilo matteotose_e_jakyverardo, curato da due giovani attivisti della stessa Associazione Parent Project. Per ulteriori informazioni: Elena Poletti (e.poletti@parentproject.it).

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