È stato presentato nei giorni scorsi a Firenze, presso la Presidenza della Regione, il Settimo rapporto sulle disabilità in Toscana 2022/2023 curato dall’Osservatorio Sociale Regionale.
Il testo si articola in tre sezioni la prima delle quali è dedicata a delineare il quadro regionale delle disabilità e della non autosufficienza. In essa sono riportati i dati forniti dalle principali fonti informative e un approfondimento sull’inclusione scolastica e lavorativa. La seconda sezione illustra invece le evidenze e i modelli territoriali realizzati in applicazione delle disposizioni sul cosiddetto “Dopo di Noi”. La terza e ultima sezione approfondisce infine il Piano Regionale per la Non Autosufficienza. Vediamo alcuni elementi.
Secondo l’ISTAT, che annualmente rileva e stima la numerosità delle persone con limitazioni funzionali nello svolgimento delle attività quotidiane da almeno sei mesi, in Toscana le persone con disabilità sono quasi 200.000, con un’incidenza sulla popolazione complessiva del 5,3%, mentre in Italia sono di poco superiori ai tre milioni, con un’incidenza del 5% (dati relativi all’anno 2021).
Nel complesso dal 2009 al 2021 si evidenzia una tendenza sostanzialmente stabile, sebbene con qualche oscillazione annuale. Tuttavia questi dati si riferiscono a persone che vivono in famiglia, dunque ad essi vanno sommati quelli relativi alle persone con disabilità o non autosufficienti ospitate nei presìdi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari, che nel 2019 (ultimo anno disponibile) erano oltre 284.000 in Italia e più di 15.000 in Toscana.
Un’altra fonte complementare utilizzata per ricostruire il quadro della disabilità è costituita dall’INPS, stando al quale il numero delle prestazioni pensionistiche erogate alle persone con disabilità in Toscana è di poco inferiore alle 240.000 unità, mentre è superiore ai 4 milioni e 327.000 in Italia.
Anche l’INAIL fornisce dati interessanti riguardo alla disabilità, prendendo in considerazione le persone titolari di una rendita conseguente ad un infortunio lavorativo o a una malattia professionale. Ebbene, in Toscana, nel 2021, erano presenti quasi 53.000 persone con disabilità titolari di una rendita INAIL, mentre in Italia tale numero supera quota 531.000.
Se invece consideriamo i dati sull’afflusso agli uffici delle 28 Zone Distretto, troviamo che nel 2021 si è registrato il seguente incremento: oltre 10.173 “nuove” persone con disabilità certificate ai sensi della Legge 104/92 dalle commissioni competenti (di cui 3.844 con gravità), mentre erano 789 le nuove cartelle aperte dai servizi sociali territoriali (per un totale complessivo di 32.414 persone nella fascia di età 0-64 anni con una cartella sociale attiva nell’anno 2021).
In merito ai servizi di assistenza, risulta che «nel 2021 sono 2.709 le persone che hanno usufruito di servizi di assistenza domiciliare socio-assistenziale (rivolti a persone con ridotta autonomia, o a rischio di emarginazione, che richiedono interventi di cura e di igiene della persona, di aiuto nella gestione della propria abitazione, di sostegno psicologico, di assistenza sociale), 996 quelle con l’Assistenza Domiciliare Integrata con servizi sanitari, cioè con prestazioni socio-assistenziali e sanitarie (cure mediche o specialistiche, infermieristiche, riabilitative) erogate “a domicilio” a persone con disabilità per mantenere il paziente nel suo ambiente di vita» (pagina 42, grassetti nostri).
Sempre nel 2021 la spesa delle Zone Distretto per l’assistenza nell’area delle disabilità ammontava a oltre 156,5 milioni di euro.
Questi invece alcuni dati in tema di inclusione scolastica: nell’anno scolastico 2022-2023 gli studenti e le studentesse con disabilità toscani sono stati oltre 18.000 (in Italia superano i 290.000) dei quali il 41,9% con una certificazione di handicap in stato di gravità. 787 i nuovi alunni e le nuove alunne che si sono iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado. Il numero di posti di sostegno autorizzati superava di poco le 14.000 unità nella Regione e le 180.000 nell’intero Paese. Il rapporto tra alunni/e con disabilità su posti di sostegno risultava di 1 a 3 a livello regionale, un valore leggermente inferiore al corrispondente nazionale (1 a 6).
Negli anni il numero degli alunni e delle alunne con disabilità presenta un andamento in crescita. Infatti, la comparazione dei dati nel periodo che va dall’anno scolastico 2017/-2018 all’anno scolastico 2022-2023 segna un aumento di circa il 26%.
In merito all’inclusione scolastica va notato infine che seppure vi siano stati dei miglioramenti negli anni, risulta che relativamente all’anno scolastico 2021-2022 la percentuale degli edifici scolastici toscani non accessibili per presenza di barriere era del 46,6% e la circostanza che tale percentuale fosse simile a quella nazionale (46,5), non sminuisce la gravità del dato.
Veniano ai dati sull’inclusione lavorativa. Gli iscritti al collocamento mirato al 31 dicembre 2021 avevano superato le 40.300 unità con una leggera prevalenza maschile (nel dettaglio ci sono stati 20.621 maschi, contro 19.716 femmine). Tale numero risultava in calo rispetto all’ultima precedente rilevazione, invertendo un andamento di crescita decennale. Nel rapporto tale decremento viene spiegato anche in ragione di una modifica nella metodologia di raccolta dei dati (non essendo più state conteggiate le persone con più di 67 anni di età).
Tra i soggetti iscritti al collocamento mirato, al 31 dicembre 2021 vi erano stati 1.396 avviamenti (di cui 416 a tempo indeterminato), un numero che, pur essendo in crescita rispetto al 2020 (anno nel quale gli avviamenti sono stati 750), continua ad essere drammatico e sconfortante. A completare il quadro, poi, anche il dato delle assunzioni che, sempre nel 2021, erano state 9.771 (in misura quasi paritetica tra i due generi, ma diversificata nei differenti contesti provinciali).
Come accennato, una parte del rapporto è dedicata ai percorsi sul “Durante e il Dopo di Noi” che si sono sviluppati in Toscana su impulso della Legge 112/16 (Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare). Si tratta di interventi finalizzati all’accrescimento delle competenze e delle autonomie che dovrebbero accompagnare la persona con disabilità nel percorso di uscita dal nucleo familiare e favorire la domiciliarità.
Ebbene, nell’anno 2022 sono state 1.808 le persone che hanno presentato richiesta di ammissione ai progetti finanziati dal fondo dedicato, con un aumento del 2% rispetto all’anno precedente. Di queste, 1.666 hanno soddisfatto i requisiti di accesso e 1.416 sono state inserite nei progetti dopo avere completato una valutazione multidimensionale. Di questi il 55,3% erano maschi e il 44,6% femmine, mentre la fascia di età più rappresentata era quella compresa fra i 26 ed i 55 anni, che costituiva il 76% del totale.
In merito ai progetti per la Vita Indipendente si precisa nel rapporto che «per i progetti di Vita indipendente, il PRNA [Piano Regionale per la Non Autosufficienza 2022-2024, N.d.R.] prevede circa 2,8 milioni di euro, di cui circa 600 mila di cofinanziamento da parte degli ambiti territoriali, in favore di persone con disabilità. Viene così confermato anche per il prossimo triennio il progetto “In Aut”, Indipendenza e Autonomia. Nel precedente triennio quasi mille persone hanno beneficiato di questo bando, di cui oltre l’80% tra i 18 e i 44 anni. Un progetto nato con l’obiettivo di sostenere progetti integrati e personalizzati, che consentano alle persone con disabilità, prioritariamente di giovane età, di condurre una vita autonoma, attraverso misure in grado di favorire la crescita della persona e il miglioramento della propria autonomia, nell’ambito di percorsi di formazione, anche universitaria, lavoro, auto-imprenditorialità, supporto alla genitorialità, e in generale alle attività di vita quotidiana» (pagine 164-165, grassetti nostri).
Incomprensibilmente, invece, non sono riportati i dati dei progetti di Vita Indipendente finanziati dalla Regione la cui sperimentazione era iniziata nel 2004, e che sono entrati a regime nel 2012. Tali progetti sono anch’essi annoverati nel citato PRNA, approvato con la Delibera della Giunta Regionale Toscana n. 256/23 (si veda nello specifico il punto 3.3.4 dell’Allegato 1), e riguardano diverse centinaia di persone con disabilità. (Simona Lancioni)
Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’h-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e viene qui ripreso, con alcuni riadattamenti dovuti al diverso contenitore, per gentile concessione.