“Fotografare” l’inclusione lavorativa

di Anna Maria Gioria*
Si chiama “I have a dream" (“Io ho un sogno”) la mostra fotografica che resterà aperta a Novara fino al 24 luglio, risultato di un corso di fotografia per alcuni giovani con una disabilità mentale lieve, che non sono stati solo dietro l’obiettivo, ma anche davanti, facendosi fotografare mentre sperimentano il lavoro che vorrebbero intraprendere. Da qui, appunto, l’idea del sogno, con i corsisti che hanno scelto di essere di volta in volta pasticcieri, ferrovieri, commesse, bibliotecari o camerieri di un bar
Novara, mostra fotografica "Io ho un sogno", 2023
La realizzazione di uno degli scatti della mostra fotografica di Novara “Io ho un sogno”

«I have a dream» (“Ho un sogno”) è una frase divenuta un mantra, pronunciata da Martin Luther King nel 1963 in un memorabile discorso contro il razzismo e in difesa dei diritti civili. È stato scelto come titolo di una mostra fotografica inaugurata il 23 giugno scorso a Novara e la denominazione indica molte bene il concept del progetto che sta alla base dell’esposizione, un corso particolare di fotografia per alcuni giovani con una disabilità mentale lieve, che non sono stati solo dietro l’obiettivo, ma anche davanti, facendosi fotografare mentre sperimentano il lavoro che vorrebbero intraprendere. Da qui nasce l’idea del sogno. I corsisti hanno scelto di essere pasticciere, ferroviere, commessa, bibliotecaria, cameriere di un bar.

L’iniziativa si inserisce nella progettualità Bisogni e desideri 2022, gestita dalla Cooperativa Sociale Gea di Novara, realtà che si occupa di persone con problemi intellettivi, fornendo servizi di tipo residenziale. Negli ultimi anni, la Cooperativa ha dedicato una particolare attenzione a giovani con disabilità mentale di età compresa tra i 17 e i 40 anni, perché, a conclusione del percorso scolastico, rischiano un’involuzione delle  loro capacità, a causa della poca attenzione che viene data loro anche dai servizi pubblici.
In generale, il progetto promuove l’attivazione di percorsi personalizzati, finalizzati a potenziare le abilità di ognuno, stimolare la capacità di autodeterminazione e prevenire l’isolamento, attraverso attività di socializzazione e inserimento in contesti ludico-sportivi, culturali e associativi.
Gea è impegnata inoltre a sostenere le famiglie nel delicato ruolo di accompagnamento e di supporto del percorso del loro congiunto con disabilità. La Cooperativa si avvale del contributo dell’ALSP (Associazione per la Lotta alla Sofferenza Psichica) ed è sostenuta dalla Fondazione Comunità Novarese ONLUS.
In particolare, il corso di fotografia è stato organizzato in collaborazione con l’Assoiazione Oltre le Quinte, che opera in favore della promozione artistica, con l’Associazione OrientaMente, che agisce per ridurre il disagio sociale e psicologico, oltreché con la citata ALSP e anche qui con il sostegno della Fondazione Comunità Novarese. I partecipanti, mettendosi alla prova nel lavoro da loro prescelto, hanno avuto la possibilità di migliorare la conoscenza e l’autoconsapevolezza di sé.

«Gea ed io – dichiara Rossella Carrera, presidente della Cooperativa promotrice – crediamo molto nel progetto Bisogni e desideri, che vuole essere un’occasione di integrazione tra le persone che seguiamo, fragili ma ricche di potenziali. Il territorio novarese ha una grande disponibilità all’accoglienza della diversità, ma ha forse una scarsa esperienza in questo senso. Mettiamo quindi a disposizione del progetto, oltre al supporto educativo e alla creazione di una partnership adatta a supportare i beneficiari e le loro famiglie nel percorso di autonomizzazione e socializzazione, la nostra attenzione nel creare, coltivare, potenziare la rete di buone relazioni, con Servizi Pubblici, Enti del Terzo Settore e realtà produttive, ciò che crediamo sia indispensabile per una buona riuscita di questo progetto e più in generale, per il benessere delle persone di cui ci occupiamo».

Gli scatti della mostra sono stati realizzati in reali contesti di lavoro, come il Biscottificio Camporelli, il negozio di abbigliamento Max and Co, la Biblioteca Negroni del Comune di Novara, il bar ArtCafè, la Falegnameria Sociale Fedabrav, la scuola d’infanzia Fortis de Hierronymis e il Ristorante Paca.
Le fotografie saranno esposte presso l’ex caserma Passalacqua di Novara fino al 24 luglio.

Il presente contributo è già apparso in “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it», con il titolo “Io ho un sogno. Una mostra a Novara ‘fotografa’ l’inclusività nel lavoro”, e viene qui ripreso – con alcuni riadattamenti al diverso contenitore – per gentile concessione.

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