Una vera e propria festa che intende abbattere le barriere culturali sulla disabilità attraverso l’uso di diversi linguaggi espressivi, dal cinema, con la presentazione di cinque film dialogando con registi, registe, sceneggiatori e sceneggiatrici, ai libri, condividendo punti di vista sulla disabilità in ottica intersezionale con attivisti, attiviste, scrittori e scrittrici, dalla musica all’arte, liberando tutte le forme di creatività con concerti, una mostra e diversi laboratori per bambini e bambine, il tutto nel segno dell’accessibilità, se è vero che la location scelta (l’hub culturale Off Topic) sarà completamente accessibile e priva di barriere architettoniche, mentre tutte le iniziative proposte saranno rese accessibili tramite l’audiodescrizione, la sottotitolazione e il servizio di interpretariato LIS (Lingua dei Segni Italiana): sarà tutto questo la seconda edizione del Disability Film Festival di Torino (si legga sulle nostre pagine la presentazione dell’edizione di esordio), organizzata sempre dall’Associazione Volonwrite e in programma dal 15 al 17 settembre nel capoluogo piemontese.
Da segnalare anche che a sostegno di questa seconda edizione della manifestazione è stata anche attivata fino al 14 luglio, grazie alla selezione per il Bando +Risorse di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, una campagna di raccolta fondi nel web (crowdfunding) sulla piattaforma Eppela, che potrà consentire la resa accessibile di tutto l’evento, nonché l’acquisizione dei diritti per le proiezioni dei film.
I donatori verranno ripagati attraverso diversi gadget, tra cui la t-shirt con il logo DFF realizzato dalla visual artist Benedetta “Redville” Bartolucci o tramite esperienze quali un posto in prima fila per uno degli incontri del Festival a scelta, oltre a un incontro “esclusivo” con un/una dei/delle protagonisti/e, e anche la cena “riservata” insieme allo staff e agli ospiti della giornata e la cena al buio organizzata in collaborazione con l’APRI (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti).
«La location del Festival – sottolinea il direttore organizzativo Marco Berton – è stata scelta in modo strategico perché, oltre a ospitare quotidianamente eventi culturali di ogni genere ed essere luogo di incontro per antonomasia, permette di sviluppare al meglio uno dei capisaldi del Disability Film Festival: portare la tematica della disabilità al di fuori della propria comfort zone, rappresentata dai luoghi istituzionali tradizionalmente concepiti per ospitarla, facendola dialogare con i territori e con la cittadinanza secondo una logica di contaminazione reciproca in grado di portare a un’evoluzione a trecentosessanta gradi della società. Torneremo dunque in settembre a cdrcare di cambiare insieme le prospettive sulla disabilità con lo strumento più potente e inarrestabile che esista: la cultura». (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: dff.volonwrite@gmail.com.