«Era una casa molto carina / senza soffitto, senza cucina / Non si poteva entrarci dentro / Non si poteva andare a letto / In quella casa non c’era il tetto / Non si poteva fare pipì / Perché non c’era vasino lì / Ma era bella, bella davvero / In via dei matti numero zero / Ma era bella, bella davvero / In via dei matti numero zero».
Quanti di noi da bambini/bambine, canticchiando questo piccolo grande successo di Sergio Endrigo, La casa (1969), hanno sognato di andare a vivere da soli/e, di essere adulti e responsabili?
E a proposito di vita indipendente, la Cooperativa Accaparlante di Bologna quest’anno ha proprio fatto centro!
Ebbene sì, alcuni animatori con disabilità del gruppo educativo Progetto Calamaio sono stati veri e propri “pionieri” di un nuovo progetto sulle autonomie abitative, Una ComBo di esperienze, che quest’anno li ha visti sperimentarsi in una settimana di autodeterminazione e libera scelta presso l’ostello ComBo nel quartiere Bolognina, un posto accogliente che è tutto un fermento in fatto di eventi, socialità e condivisione [se ne legga già anche sulle nostre pagine, N.d.R.].
Come spiega l’educatore e collega Marco Sarti in una recente intervista per il «Corriere di Bologna»: «Abbiamo affittato per due settimane le camere dell’ostello ComBo perché dieci di questi giovani che seguiamo nella nostra cooperativa, tutti tra i 20 e i 30 anni, con disabilità fisiche e cognitive lievi o medie, potessero scegliere cosa fare per una settimana intera o solo per qualche giorno. Volevamo che uscissero dalla loro zona di comfort, dove sono i genitori, molto spesso, a decidere per loro […]. Non volevamo un appartamento nascosto fuori dal centro, e questo ci ha consentito anche di esplorare la città nelle ore serali, un’altra esperienza del tutto nuova per quasi tutti loro […]».
Muovere i primi passi fuori dalla propria famiglia è dunque un’esperienza tutt’altro che semplice e scontata, che necessita di consapevolezza e accompagnamento nel proprio presente, non solo in quello che viene comunemente definito “Dopo di Noi”: questo vale sia per i protagonisti e le protagoniste del percorso, sia per i loro familiari.
E il Progetto Calamaio negli ultimi anni ha svolto un lavoro di grande qualità attraverso numerosi laboratori e percorsi incentrati su questi temi che hanno avviato i giovani e le giovani del gruppo verso queste prime “prove di libertà”.
Così, educatori e animatori con e senza disabilità hanno parlato di Una ComBo di esperienze, e di tutto ciò che ha preceduto quest’ultimo progetto, il 29 giugno scorso in occasione della festa dell’Associazione Centro Documentazione Handicap (CDH) presso la Fattoria Urbana di Bologna, durante l’incontro Out-Onomie: Costruire Vite Indipendenti.
Eh già… Un po’ ricordando la canzone di Lucio Dalla Com’è profondo il mare (1977), ho voluto introdurre il suddetto incontro con una bellissima constatazione sul Progetto Calamaio: «Un porto educativo, un porto pieno di barche, che prima o poi, dovranno lasciarsi andare e seguire la corrente».
E voi, quante volte siete approdati verso nuovi porti per poi lasciarvi trasportare dalle correnti della libertà?
Scrivete a claudio@accaparlante.it oppure sulle mie pagine Facebook e Instagram.
Pensiero Imprudente
Dal mese di dicembre dello scorso anno Claudio Imprudente è divenuto una “firma” costante del nostro giornale, con questa sua rubrica che abbiamo concordato assieme di chiamare Pensiero Imprudente, grazie alla quale ha già incominciato a impreziosire le nostre pagine, condividendo con Lettori e Lettrici il proprio sguardo sull’attualità.
Persona già assai nota a chi si occupa di disabilità e di tutto quanto ruota attorno a tale tema, Claudio Imprudente è giornalista, scrittore ed educatore, presidente onorario del CDH di Bologna (Centro Documentazione Handicap) e tra i fondatori della Comunità di Famiglie per l’Accoglienza Maranà-tha. All’interno del CDH ha ideato, insieme a un’équipe di educatori e formatori specializzati, il Progetto Calamaio, che da tantissimi anni propone percorsi formativi sulla diversità e l’handicap al mondo della scuola e del lavoro. Attraverso di esso ha realizzato, dal 1986 a oggi, più di diecimila incontri con gli studenti e le studentesse delle scuole italiane. In qualità di formatore, poi, è stato invitato a numerosi convegni e ha partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche.
Già direttore di una testata “storica” come «Hp-Accaparlante», ha pubblicato libri per adulti e ragazzi, dalle fiabe ai saggi, tra cui Una vita imprudente. Percorsi di un diversabile in un contesto di fiducia e il più recente Da geranio a educatore. Frammenti di un percorso possibile, entrambi editi da Erickson. Ha collaborato e collabora con varie riviste e testate, come il «Messaggero di Sant’Antonio», per cui cura da anni la rubrica “DiversaMente”. Il 18 Maggio 2011 è stato insignito della laurea ad honorem dall’Università di Bologna, in Formazione e Cooperazione.
Nella colonnina qui a fianco (Articoli correlati), i contributi che abbiamo finora pubblicato, nell’àmbito di Pensiero Imprudente.