Qualche riflessione su quel terribile incendio di Milano

Un materasso che per legge avrebbe dovuto essere ignifugo/autoestinguente, un impianto antincendio guasto da mesi (o da anni?), i Vigili del Fuoco allertati con ritardo: sono solo alcune delle premesse, come sottolinea Giorgio Genta, «del terribile fatto accaduto alla RSA “Casa dei Coniugi” di Milano, dove un incendio ha causato sei vittime e tanti feriti soprattutto per intossicazione da fumo. E c’è un’altra domanda obbligata: quanto personale della cooperativa che gestisce la struttura era effettivamente in servizio al momento dell’incendio e quale il rapporto numerico personale/ospiti?»

Incendio RSA "Casa dei Coniugi" di Milano, luglio 2023

I Vigili del Fuoco davanti alla RSA “Casa dei Coniugi” di Milano

Qualche riflessione a proposito del terribile fatto accaduto alla RSA Casa dei Coniugi di Milano, dove un incendio ha causato sei vittime e tantissimi feriti soprattutto per intossicazione da fumo.
Ho trovato innanzitutto “sinistra” l’ammissione del Sindaco di Milano – il pur ottimo Beppe Sala, al primo posto nelle preferenze tra i suoi colleghi di tutta Italia – sul fatto che una parte delle responsabilità potrebbe essere del Comune.
A quanto poi diffuso dai notiziari televisivi, l’incendio sarebbe stato provocato da una sigaretta accesa in camera da una paziente sotto ossigeno, sigaretta che avrebbe appunto provocato le fiamme sul materasso: ma quest’ultimo non avrebbe dovuto essere per legge ignifugo/autoestinguente? In ogni caso, questa e altre carenze precauzionali, a quanto pare, erano note al personale di sorveglianza e tollerate. Penso ad esempio anche all’impianto antincendio guasto da mesi (o anni?), come da variegato carteggio sul tema e alla sua scellerata sostituzione con un vigilante notturno (uno-due passaggi per notte?).

In generale la struttura ospitava in toto qualche centinaio di persone, credo un centinaio nel settore interessato. A tutt’oggi, come detto, sei morti, un certo numero di persone gravissime e decine di intossicati dal fumo. E questo nonostante i Vigili del Fuoco – allertati, sembra, con buon ritardo -, siano arrivati in pochissimi minuti.
Una domanda conclusiva è d’obbligo: quanto personale della cooperativa che gestisce la struttura era effettivamente in servizio al momento dell’incendio e quale il rapporto numerico personale/ospiti?

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