Cani guida: purtroppo non cessano i brutti episodi

«Per oltre un’ora, nonostante mi trovassi in pieno centro, Radio Taxi non è stato in grado di trovarmi una vettura e quando finalmente mi è stata inviata, il conducente se n’è andato quando ha notato il mio cane. Inoltre la centralinista, invece di scusarsi, mi ha rimproverata, sostenendo che dovrei sempre indicare la presenza del cane in fase di chiamata»: è accaduto a Torino a Dajana Gioffrè, vicepresidente dell’APRI, come racconta Marco Bongi, presidente della stessa Associazione, in barba alle leggi che garantiscono il libero accesso ai cani guida in tutti i mezzi di trasporto pubblico

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Un reparto ospedaliero pubblico organizzato sul modello dei Centri NEMO

Da questo mese di settembre l’Ospedale Bellaria di Bologna predisporrà un centro dedicato alle malattie neuromuscolari che prenderà il nome di Centro Clinico NEMO Bologna e che integrerà l’eccellenza della sanità regionale con una solida competenza in tali patrologie legata al modello dei Centri Clinici NEMO (NEuroMuscular Omnicentre). Quattro i posti letto inizialmente attivati, che diventeranno sedici entro tre anni e vi sarà anche un’area dedicata alla riabilitazione e alla ricerca. Il tutto per garantire l’accesso a cure sempre più innovative e potenziare i percorsi “ospedale-territorio”

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Entrare e uscire dal mare in modo del tutto indipendente

Succede spesso che dagli incontri fortuiti nascano le opportunità migliori. Ne è un esempio “Seatrac”, un dispositivo nato in Grecia, grazie al quale le persone in carrozzina possono entrare e uscire dal mare in modo del tutto indipendente e fare il bagno in totale autonomia. Sono ancora pochi, nel nostro Paese, i “Seatrac” attivi, ma questo strumento di facile uso, che garantisce assoluta sicurezza, è certamente destinato a diffondersi

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La “Città Bianca del Salento” lavora per l’accessibilità e le pari opportunità

«Un incontro per sensibilizzare la nuova Amministrazione Comunale di Ostuni sui temi che riguardano i cittadini e le cittadine con disabilità e le loro famiglie, sui loro diritti e sulle pari opportunità, con un’attenzione particolare ai temi dell’accessibilità»: lo ha dichiarato Vincenzo Falabella, presidente della Federazione FISH, dopo avere incontrato Angelo Pomes, Antonio Zurlo e Andrea Pinto, rispettivamente sindaco, assessore e consigliere comunale di quella che è anche nota come la “Città Bianca del Salento”

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Le parole possono essere finestre o muri

«Le parole – scrive Salvatore Cimmino – possono rappresentare finestre o muri, sono l’arma più potente di cui ognuno di noi è dotato, un’arma che non dovrebbe mai essere puntata al cuore dell’altro. L’identità sociale della persona con disabilità nel corso della storia dell’umanità è stata oggetto di alterni destini, che si sono concretizzati, spesso, in epiteti denigratori. Usate in contesti diversi, le parole possono essere appropriate, confondere o addirittura offendere, ma se utilizzassimo quelle giuste, potrebbero diventare le fondamenta del mondo inclusivo in cui abitare tutti insieme»

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Lo sport, la cultura, la solidarietà, ovvero “Tuttavia… che spettacolo!”

Divertimento, cultura, emozioni, altruismo, sport e spettacolo: sono le parole chiave di “Tuttavia… che spettacolo!”, manifestazione che dal 31 agosto al 3 settembre animerà per la terza volta la Repubblica di San Marino, con un programma ricco di sorprese, alla presenza di realtà aziendali e non che si occupano di sociale e di disabilità, e con l’arrivo all’ombra del Titano di tanti ospiti e testimonial di assoluto rilievo

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Dentro alle parole c’è la vita: le scuse questa volta non bastano

Sugli articoli pubblicati recentemente dalla giornalista Concita De Gregorio e sulle parole “sbagliate” in essi contenute, diamo oggi spazio innanzitutto alla nota diffusa dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, ove si legge tra l’altro che quelle parole «sono lo specchio di una cultura discriminatoria e anti-inclusiva». Successivamente pubblichiamo la lettera inviata direttamente alla giornalista dalla Federazione LEDHA, secondo la quale «in questo caso le scuse non bastano, ci vuole una conversione»

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