Siamo giunti quasi alla fine dell’estate, e mentre godo appieno degli ultimi giorni di vacanza, ripenso alle esperienze che sono solito prediligere durante la calda stagione. I concerti indubbiamente non possono mancare tra queste.
Ad esempio, di recente sono stato al concerto del grandissimo “Boss” Bruce Springsteen a Ferrara! Che meraviglia e che emozione!
A questo punto la domanda provocatoria sorge spontanea: «Avete mai pensato di chiedere a una persona sorda di andare a un concerto?». Questa potrebbe essere oltretutto una richiesta imbarazzante, penserete… E invece no, tutto è possibile quando l’inclusione passa attraverso la musica, e diventa arte e bellezza allo stato puro!
A tal proposito, la band britannica pop rock Coldplay, negli ultimi mesi, con il loro tour mondiale Music of the spheres è stata protagonista di vere e proprie esperienze inclusive e accessibili a tutte e tutti. Infatti, durante le tappe italiane, che si sono svolte lo scorso giugno a Napoli e a Milano, il gruppo ha messo in atto una serie di misure e iniziative rivolte alle persone con disabilità, in particolare, a quelle sorde e con deficit sensoriali.
Gli stessi Coldplay – come si legge in un articolo del progetto editoriale sull’inclusione Luce!, curato dalla testata giornalistica «La Nazione», affermano: «Vogliamo che i nostri concerti siano accessibili a tutti e che tutti possano vivere la migliore esperienza possibile. […] A ogni concerto offriamo interpreti locali della lingua dei segni e Subpac per i nostri spettatori non udenti e ipoudenti, in modo che possano sentirsi più vicini alla musica».
Personalmente sono rimasto molto colpito da questi curiosi accessori definiti Subpac: si tratta di zainetti dotati di sensori che vibrano al ritmo della musica, e che trasferiscono le basse frequenze sul corpo, dando alle persone sorde una percezione di contatto sensoriale con il suono.
Ma non è finita qui! Infatti, la band offre per il pubblico di spettatori ciechi e con disabilità visive tour “tattili” prima dell’inizio del concerto, e applicazioni che rendono possibile l’ingrandimento degli schermi.
Inoltre, sempre i Coldplay sono aperti a ricevere ulteriori suggerimenti in fatto di accessibilità dei loro concerti, dando la possibilità ai fan e agli spettatori di scrivere alla mail access@coldplay.com.
Che dire, questa è davvero una sensibilità straordinaria nell’ottica di creare una cultura musicale davvero accogliente e inclusiva.
Non è del tutto scontato: qui in Italia i principali organizzatori di concerti e tour musicali curano pochissimo l’aspetto della fruibilità di tali esperienze. Ne consegue come le persone con disabilità siano costrette a rinunciarvi perché si imbattono in pratiche per l’acquisto del biglietto davvero lunghe e frustranti – quali la richiesta di partecipazione all’evento a fronte di un ridottissimo numero di tickets riservati – oppure perché non possono godere di una buona visibilità del concerto, essendo le pedane per gli spettatori con disabilità disposte lontane.
E quando un gruppo musicale per lo più di fama internazionale, a dispetto di organizzatori e rivenditori, si batte per creare le condizioni necessarie a rendere concreta l’inclusione, allora i contesti della musica live non possono che diventare “contesti di fiducia”.
E voi avreste voglia di una nuova esperienza sensoriale? Raccontatemi le vostre, scrivendo a claudio@accaparlante.it oppure sulle mie pagine Facebook e Instagram.
Pensiero Imprudente
Dal mese di dicembre dello scorso anno Claudio Imprudente è divenuto una “firma” costante del nostro giornale, con questa sua rubrica che abbiamo concordato assieme di chiamare Pensiero Imprudente, grazie alla quale ha già incominciato a impreziosire le nostre pagine, condividendo con Lettori e Lettrici il proprio sguardo sull’attualità.
Persona già assai nota a chi si occupa di disabilità e di tutto quanto ruota attorno a tale tema, Claudio Imprudente è giornalista, scrittore ed educatore, presidente onorario del CDH di Bologna (Centro Documentazione Handicap) e tra i fondatori della Comunità di Famiglie per l’Accoglienza Maranà-tha. All’interno del CDH ha ideato, insieme a un’équipe di educatori e formatori specializzati, il Progetto Calamaio, che da tantissimi anni propone percorsi formativi sulla diversità e l’handicap al mondo della scuola e del lavoro. Attraverso di esso ha realizzato, dal 1986 a oggi, più di diecimila incontri con gli studenti e le studentesse delle scuole italiane. In qualità di formatore, poi, è stato invitato a numerosi convegni e ha partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche.
Già direttore di una testata “storica” come «Hp-Accaparlante», ha pubblicato libri per adulti e ragazzi, dalle fiabe ai saggi, tra cui Una vita imprudente. Percorsi di un diversabile in un contesto di fiducia e il più recente Da geranio a educatore. Frammenti di un percorso possibile, entrambi editi da Erickson. Ha collaborato e collabora con varie riviste e testate, come il «Messaggero di Sant’Antonio», per cui cura da anni la rubrica “DiversaMente”. Il 18 Maggio 2011 è stato insignito della laurea ad honorem dall’Università di Bologna, in Formazione e Cooperazione.
Nella colonnina qui a fianco (Articoli correlati), i contributi che abbiamo finora pubblicato, nell’àmbito di Pensiero Imprudente.