“Pensiero Imprudente”: un contes… concerto “di fiducia”!

«Qui in Italia i principali organizzatori di concerti e tour musicali curano pochissimo l’aspetto della fruibilità di tali esperienze da parte delle persone con disabilità. E quando un gruppo musicale per lo più di fama internazionale come i Coldplay, a dispetto di organizzatori e rivenditori, si batte per creare le condizioni necessarie a rendere concreta l’inclusione, allora i contesti della musica live non possono che diventare “contesti di fiducia”»: è il tema scelto questa volta da Claudio Imprudente, per la sua rubrica “Pensiero Imprudente”

Giovane con disabilità in carrozzina, sollevato dalla folla che assiste a un grande eventoSiamo giunti quasi alla fine dell’estate, e mentre godo appieno degli ultimi giorni di vacanza, ripenso alle esperienze che sono solito prediligere durante la calda stagione. I concerti indubbiamente non possono mancare tra queste.
Ad esempio, di recente sono stato al concerto del grandissimo “Boss” Bruce Springsteen a Ferrara! Che meraviglia e che emozione!
A questo punto la domanda provocatoria sorge spontanea: «Avete mai pensato di chiedere a una persona sorda di andare a un concerto?». Questa potrebbe essere oltretutto una richiesta imbarazzante, penserete… E invece no, tutto è possibile quando l’inclusione passa attraverso la musica, e diventa arte e bellezza allo stato puro!

A tal proposito, la band britannica pop rock Coldplay, negli ultimi mesi, con il loro tour mondiale Music of the spheres è stata protagonista di vere e proprie esperienze inclusive e accessibili a tutte e tutti. Infatti, durante le tappe italiane, che si sono svolte lo scorso giugno a Napoli e a Milano, il gruppo ha messo in atto una serie di misure e iniziative rivolte alle persone con disabilità, in particolare, a quelle sorde e con deficit sensoriali.
Gli stessi Coldplay – come si legge in un articolo del progetto editoriale sull’inclusione Luce!, curato dalla testata giornalistica «La Nazione», affermano: «Vogliamo che i nostri concerti siano accessibili a tutti e che tutti possano vivere la migliore esperienza possibile. […] A ogni concerto offriamo interpreti locali della lingua dei segni e Subpac per i nostri spettatori non udenti e ipoudenti, in modo che possano sentirsi più vicini alla musica».
Personalmente sono rimasto molto colpito da questi curiosi accessori definiti Subpac: si tratta di zainetti dotati di sensori che vibrano al ritmo della musica, e che trasferiscono le basse frequenze sul corpo, dando alle persone sorde una percezione di contatto sensoriale con il suono.

Claudio Imprudente
Claudio Imprudente, che cura per «Superando.it» la rubrica “Pensiero Imprudente”

Ma non è finita qui! Infatti, la band offre per il pubblico di spettatori ciechi e con disabilità visive tour “tattili” prima dell’inizio del concerto, e applicazioni che rendono possibile l’ingrandimento degli schermi.
Inoltre, sempre i Coldplay sono aperti a ricevere ulteriori suggerimenti in fatto di accessibilità dei loro concerti, dando la possibilità ai fan e agli spettatori di scrivere alla mail access@coldplay.com.

Che dire, questa è davvero una sensibilità straordinaria nell’ottica di creare una cultura musicale davvero accogliente e inclusiva.
Non è del tutto scontato: qui in Italia i principali organizzatori di concerti e tour musicali curano pochissimo l’aspetto della fruibilità di tali esperienze. Ne consegue come le persone con disabilità siano costrette a rinunciarvi perché si imbattono in pratiche per l’acquisto del biglietto davvero lunghe e frustranti – quali la richiesta di partecipazione all’evento a fronte di un ridottissimo numero di tickets riservati – oppure perché non possono godere di una buona visibilità del concerto, essendo le pedane per gli spettatori con disabilità disposte lontane.
E quando un gruppo musicale per lo più di fama internazionale, a dispetto di organizzatori e rivenditori, si batte per creare le condizioni necessarie a rendere concreta l’inclusione, allora i contesti della musica live non possono che diventare “contesti di fiducia”.

E voi avreste voglia di una nuova esperienza sensoriale? Raccontatemi le vostre, scrivendo a claudio@accaparlante.it oppure sulle mie pagine Facebook e Instagram.

Pensiero Imprudente
Dal mese di dicembre dello scorso anno Claudio Imprudente è divenuto una “firma” costante del nostro giornale, con questa sua rubrica che abbiamo concordato assieme di chiamare Pensiero Imprudente, grazie alla quale ha già incominciato a impreziosire le nostre pagine, condividendo con Lettori e Lettrici il proprio sguardo sull’attualità.
Persona già assai nota a chi si occupa di disabilità e di tutto quanto ruota attorno a tale tema, Claudio Imprudente è giornalista, scrittore ed educatore, presidente onorario del CDH di Bologna (Centro Documentazione Handicap) e tra i fondatori della Comunità di Famiglie per l’Accoglienza Maranà-tha. All’interno del CDH ha ideato, insieme a un’équipe di educatori e formatori specializzati, il Progetto Calamaio, che da tantissimi anni propone percorsi formativi sulla diversità e l’handicap al mondo della scuola e del lavoro. Attraverso di esso ha realizzato, dal 1986 a oggi, più di diecimila incontri con gli studenti e le studentesse delle scuole italiane. In qualità di formatore, poi, è stato invitato a numerosi convegni e ha partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche.
Già direttore di una testata “storica” come «Hp-Accaparlante», ha pubblicato libri per adulti e ragazzi, dalle fiabe ai saggi, tra cui Una vita imprudente. Percorsi di un diversabile in un contesto di fiducia e il più recente Da geranio a educatore. Frammenti di un percorso possibile, entrambi editi da Erickson. Ha collaborato e collabora con varie riviste e testate, come il «Messaggero di Sant’Antonio», per cui cura da anni la rubrica “DiversaMente”. Il 18 Maggio 2011 è stato insignito della laurea ad honorem dall’Università di Bologna, in Formazione e Cooperazione.

Nella colonnina qui a fianco (Articoli correlati), i contributi che abbiamo finora pubblicato, nell’àmbito di Pensiero Imprudente.

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