Non è più tollerabile dover vivere un concerto in spazi riservati e appartati!

Solidarietà viene espressa da Lisa Noja, consigliera regionale della Lombardia e già deputata, alla petizione lanciata da Silvia Stoyanova, esclusa dal concerto di Taylor Swift previsto per il 2024 a Milano, malgrado l’acquisto di un biglietto da oltre 300 euro, perché destinata, in quanto persona con disabilità in carrozzina, a un’area a parte a numero chiuso, poi dichiarata “esaurita”. «Mi impegnerò in prima linea - afferma Noja in un video - affinché si trovi una soluzione, per consentire a tutti di vivere le esperienze dei live pienamente, e non in spazi lontani, isolati, a numero chiuso»
"Area disabili" a un concerto
Un’immagine di repertorio pubblicata da «la Repubblica» di un'”area disabili” allestita in occasione di un concerto

«Tante volte ho patito l’esperienza dei concerti che ero costretta a vivere, separata dal gruppo di amici in spazi riservati e appartati cui potevo accedere solo con un accompagnatore: da ragazzina spesso mi ha molto ferita»: a dirlo è Lisa Noja, consigliera regionale della Lombardia, già deputata durante la precedente Legislatura, donna con disabilità a causa della SMA (atrofia muscolare spinale), che è nota per le proprie battaglie e per le conquiste legislative riguardanti i diritti delle persone con disabilità.

Su tale questione Noja ha diffuso nei propri canali un video (raggiungibile a questo link) in cui esprime piena solidarietà alla petizione lanciata dalla trentacinquenne milanese Silvia Stoyanova, esclusa dal concerto di Taylor Swift previsto per il 13 luglio del prossimo anno allo stadio di San Siro a Milano, malgrado l’acquisto di un biglietto da oltre 300 euro, perché destinata – in quanto persona con disabilità in carrozzina – a un’area a parte a numero chiuso, poi dichiarata “esaurita”.

Nel proprio video, quindi, Lisa Noja si unisce alla petizione di Stoyanova, sottolineando «di volersi impegnare in prima linea, per il mio ruolo politico, per coinvolgere artisti, organizzatori di concerti e istituzioni affinché si trovi una soluzione che consenta a tutti di vivere le esperienze dei live pienamente, e non in spazi lontani, isolati, a numero chiuso». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Elena Goretti (elena.goretti@mateagency.it).

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