Studenti con disabilità in classi separate? Folle, illegittimo e antiscientifico

di Maria Grazia Breda e Giuseppe D’Angelo*
«Il politico tedesco di ultradestra Björn Höcke - scrivono Maria Grazia Breda e Giuseppe D’Angelo - ha recentemente avanzato la proposta di segregare gli studenti con disabilità in classi separate. Secondo Höcke, la loro presenza avrebbe un impatto negativo sul rendimento scolastico dei loro coetanei. Questa proposta è non solo folle, ma anche manifestamente illegittima e antiscientifica. Essa riecheggia posizioni politiche discriminatorie che rimandano a un passato oscuro e che vanno contrastate con fermezza»

Mano di fronte a volro, a dire stopIl politico tedesco Björn Höcke, leader dell’AfD (Alternative für Deutschland), partito di ultradestra, ha recentemente avanzato la proposta di segregare gli studenti con disabilità in classi separate. Secondo Höcke, la loro presenza avrebbe un impatto negativo sul rendimento scolastico dei loro coetanei.
Questa proposta è non solo folle, ma anche manifestamente illegittima e antiscientifica. È in netto contrasto con il diritto fondamentale all’inclusione scolastica, negando i benefìci dell’integrazione non solo per gli studenti con disabilità, ma anche per quelli senza alcuna disabilità.

È importante sottolineare che la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità promuove esplicitamente l’inclusione scolastica (in particolare con gli articoli 3, Princìpi generali e 19, Educazione).
Contrariamente all’opinione di Höcke, che vede l’inclusione come un «fattore di stress» per gli altri studenti, le evidenze scientifiche dimostrano esattamente il contrario. L’inclusione non solo beneficia gli studenti con disabilità, ma arricchisce anche l’esperienza educativa degli altri studenti, che devono acquisire e sviluppare attenzione e sensibilità verso i cittadini più deboli, perché l’auspicio è che diventino persone adulte capaci di umanità. Inoltre, potrebbero anche loro stessi diventare persone con disabilità o i loro familiari o i loro figli. Lo stesso Björn Höcke non è escluso dal “rischio”.
Per altro, non esiste alcuna prova che suggerisca un calo nel rendimento scolastico dovuto all’inclusione. Al contrario, un’educazione inclusiva è fondamentale per preparare tutti gli studenti a vivere in una società capace di accogliere le differenze.

Le idee di Höcke riecheggiano posizioni politiche discriminatorie che rimandano a un passato oscuro, in particolare alle ideologie del regime nazista. Si tratta di ideologie pericolose anche per lo spazio che potrebbero trovare nell’epoca attuale della nostra società, dove si sta diffondendo la “cultura dello scarto” più volte ricordata da Papa Francesco, attuata nei confronti di tutti coloro che sono improduttivi.
È pertanto necessario contrastarle con fermezza, promuovendo l’inclusione e il rispetto per la dignità di ogni individuo che passa dal rafforzamento e dalla difesa dei diritti previsti dalla nostra legislazione.

Per il CSA (Coordinamento Sanità e Assistenza fra i movimenti di base) e la Fondazione Promozione Sociale.

Al medesimo tema trattato nel presente contributo di riflessione, abbiamo dedicato anche il testo di Domenico Massano, intitolato Inquietanti echi di eugenetica in quella chiusura agli alunni con disabilità.

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