Negli ultimi tempi i plotter da taglio, destinati in precedenza solo ad applicazioni professionali, si sono diffusi anche nel campo amatoriale grazie ad alcuni prodotti decisamente più economici e di uso abbastanza semplice. Vengono usati per tagliare soprattutto fogli di vinile da applicare poi, a caldo, a magliette, pannelli o altro.
Mi sono dunque chiesto: è possibile tagliare in questo modo anche fogli di gomma Eva*, molli ma assai più spessi, per produrre disegni a rilievo per persone con disabilità visiva, soprattutto in àmbito scolastico?
Da alcuni anni costruisco materiale didattico che consegno ai bambini ciechi di varie scuole del Togo, Paese africano, e la gomma Eva, economica e facilmente lavorabile, si presta benissimo a questo scopo. I destinatari però sono tanti e lavorando a mano, con forbici e cutter, è impossibile fornire materiale in quantità adeguata. Solo in Togo seguiamo bambini e ragazzi ciechi in sei scuole primarie e altrettante scuole superiori per cui per rendere accessibile a tutti, anche se a turno, i vari prodotti servirebbero come minimo una decina di esemplari per ogni tipo.
Dico subito che, nonostante alcuni limiti, l’esperienza è stata molto positiva. In alcune settimane ho realizzato con il plotter un centinaio di tavole tattili, di vario tipo, e ho potuto preparare del materiale, oltre che per il Togo, anche per una scuola del Benin e una della Tanzania.
Ho deciso di descrivere questa esperienza, raccontando pro e contro, perché è una tecnica che può essere utile anche in Italia, integrandosi con gli altri sistemi abitualmente usati da noi per produrre disegni didattici a rilievo.
La gomma Eva, in particolare, consente di usare colori diversi e di avere quindi materiali molto più accessibili per gli ipovedenti rispetto a quelli usati tradizionalmente per i ciechi come il thermoform (disegni tutti bianchi, nessun contrasto visivo) e la carta a microcapsule (solo bianco e nero, contrasto cromatico del tutto assente).
Ho scelto dunque il plotter Brother Scanncut SDX 1250, scartando vari prodotti più economici perché in grado di tagliare solo materiali di poco spessore, come vinile o carta. La gomma Eva che si trova in commercio, ed è, come detto, la più adatta per i disegni tattili, ha 3 millimetri di spessore e sono pochi i modelli che, come questo della Brother, riescono a tagliare anche materiali di questo tipo.
Altra caratteristica importante dello Scanncut è che, come dice il nome (Scann + Cut), ha al proprio interno sia lo scanner che lo strumento di taglio e può essere usato senza essere collegato al computer.
Per effettuare il taglio con un plotter, qualsiasi plotter, serve ovviamente il file del disegno da eseguire, che deve essere però in formato vettoriale, non a punti, come un .JPG, .PRN, .GIF o come le altre immagini che si trovano in internet. Tutti i modelli di plotter forniscono un loro software gestionale che, da quel che ho visto, è “abbastanza” semplice se si vogliono realizzare scritte o altri disegni decorativi, molto meno se l’obiettivo è quello di produrre materiali didattici specifici destinati alla lettura tattile.
Con lo scanner di Scanncut si bypassa il problema perché esso importa il disegno direttamente dal foglio di carta e ci pensa la macchina a convertirlo automaticamente nel formato adatto.
Il disegno può essere realizzato come si vuole, anche a mano se si preferisce, usando il software con cui si ha più dimestichezza. Volendo si può usare il programma fornito dalla Brother (si chiama Brother CanvasWorkspace) per elaborare il disegno prodotto dallo scanner e se ci si limita a piccole modifiche, come ad esempio cancellare, spostare o ridimensionare un oggetto, l’uso di esso è decisamente semplice.
Avere a disposizione materiali ben riconoscibili al tatto è molto importante per questo utilizzo. La gomma Eva si può trovare facilmente di tre tipi, di vari colori e tutti e tre ben identificabili: liscia, glitterata e feltro.
La liscia e la glitterata si tagliano senza problemi con il plotter usando la lama a rotellina. Risulta difficile a volte tagliare quella a feltro e conviene prima fare delle prove.
Se in un disegno servono molte zone diverse riconoscibili al tatto si può intervenire in vari modi. Qualche suggerimento:
° se si spalma un po’ di colla “glitter”, ben diluita, su un foglio di Eva liscia, si ottiene una superficie scabra che non si confonde però con la vera glitterata;
° lo stesso se si stende un po’ di colla vinilica, anche in questo caso diluita, su un foglio di Eva glitterata: la resa al tatto sarà nettamente diversa dall’originale.
L’Eva liscia si può facilmente incidere usando una punta calda (ottimo un saldatore). I solchi ottenuti sono ben distinguibili al tatto e, se tracciati in modo leggero e diffuso, rendono la superficie ben diversa dall’originale.
I tipi di gomma si possono distinguere al tatto anche dal loro spessore. I più diffusi, come detto, sono i fogli da 3 millimetri, ma, anche se non è facilissimo trovarli tutti, ce ne sono in commercio pure da 1, 1,5 e 2 millimetri.
Alla fine i disegni ritagliati con la gomma Eva vanno incollati su una superficie rigida. Si possono usare allo scopo vari materiali, in base alle esigenze estetiche e di durata, ma anche ovviamente alla disponibilità economica. Io ho usato fogli di plastica alveolari (Polionda o simili), leggeri e di costo contenuto. Se si usano rettangoli grandi (a spanne oltre il foglio A4), questo materiale appare poco resistente perché tende a piegarsi lungo la direzione ortogonale alle venature, che è la più debole. Ho risolto il problema applicando sui lati di testa, quelli con i fori alveolari, due dorsini del tipo usato dalle copisterie per rilegare le fotocopie.
Proponiamo dunque alcuni esempi, corredandoli con le relative immagini qui a fianco via via pubblicate.
I disegni più semplici da realizzare sono quelli ritagliati da un unico pezzo di gomma Eva. Basta scegliere bene il colore per avere un elevato contrasto cromatico rispetto al supporto e non ci sono altre informazioni tattili da considerare.
Ritagliare il disegno, in certi casi, può essere lungo e complesso, ma ci pensa la macchina da sola: per lo scheletro, alto circa 40 centimetri, il plotter impiega circa tre quarti d’ora a tagliare tutto ed è chiaro che a mano, pur con tutta la pazienza del mondo, difficilmente sarebbe stato realizzato. Certamente una decina, come nel mio caso.
Se si usano poi più materiali diversi, per colore e/o resa tattile, il disegno può diventare più ricco di informazioni e, si spera, anche più chiaro. Gli elementi vengo applicati semplicemente uno sopra l’altro.
Come esempio possiamo prendere il disegno dell’apparato digerente, con alcune parti (il tubo dell’esofago, l’intestino, il fegato e il pancreas) poste sopra alla sagoma del corpo umano. Da notare che fegato e pancreas sono glitterati, gli altri elementi tutti lisci.
Anche nel disegno tattile che rappresenta la carta fisica del Togo si fa uso di elementi sovrapposti, come il terreno pianeggiante e le montagne. Ritagliando il terreno con il plotter da taglio si ottengono i laghi, come l’imponente lago artificiale ottenuto dallo sbarramento del fiume Volta nel vicino Ghana, a sinistra. I fiumi vengono invece facilmente realizzati incidendo la gomma Eva con un saldatore e lasciano un solco che poi è stato dipinto con un pennarello.
Per finire un disegno tattile più complesso, ottenuto realizzando le varie parti su fogli distinti, ben distinguibili al tatto.
L’esempio qui proposto mostra i possedimenti coloniali europei in Africa nell’anno 1914. Qui servivano ben otto diversi materiali per rappresentare tattilmente i vari territori (Belgio, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Portogallo e Spagna, più i due indipendenti, Liberia ed Etiopia) e si è riusciti nell’intento applicando le varie tecniche descritte sopra.
Carte di questo tipo sono presenti in tutti i libri scolastici degli studenti africani, ma, che io sappia, nessuno ne aveva mai realizzata una per chi non vede.
I disegni finali sono stati poi integrati con didascalie in Braille, in francese o inglese secondo i destinatari.
*La gomma Eva è un materiale plastico a base di polietilene utilizzato in moltissimi settori, da quello fotovoltaico alle attrezzature per lo sport.
Le immagini di tutti i materiali prodotti nel 2023 con la tecnica descritta da Flavio Fogarolo sono rintracciabili a questo link.