Cultura, natura e nuova consapevolezza di sé sono stati gli ingredienti principali di Anche a Leo piace giallo, ovvero dello straordinario Cammino di Leonardo organizzato dall’Associazione Noisy Vision e che ha visto protagonisti 13 ragazzi tra i 15 e i 18 anni tra persone con e senza disabilità visiva [se ne legga anche la nostra presentazione, N.d.R.].
Dario Sorgato, presidente e fondatore di Noisy Vision, da diversi anni realizza cammini inclusivi in giro per l’Italia e per l’Europa, ma l’esperienza portata a termine nei giorni scorsi con questo gruppo di giovanissimi camminatori ha un sapore un po’ speciale.
Il gruppo è partito da Lecco il 4 settembre ed è arrivato a Milano, con un piccolo flash mob organizzato in Piazza Duomo, sabato 9. Per tutti e sei i giorni i giovani hanno costeggiato l’acqua, che da lago è diventato prima laghetto, poi fiume e infine naviglio.
Sono dunque partiti da “quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno”, ascoltando letture e racconti sul Manzoni dal professor Riccardo Moratti, ideatore del progetto Letterevive, che li ha catapultati dentro I promessi sposi, mostrando alcuni dei luoghi descritti nel capolavoro manzoniano.
Ma sulla strada verso Milano c’è stato modo di imbattersi anche in Leonardo da Vinci, che proprio sull’Adda progettò il sistema delle chiuse per rendere navigabile il fiume: Imbersago, Trezzo sull’Adda, Paderno d’Adda sono tutti luoghi in cui il genio toscano passò diverso tempo e dai quali, si suppone, trasse ispirazione per la Vergine delle Rocce.
Leonardo, però, era anche astronomo e ai ragazzi non poteva mancare la possibilità di una serata a guardare le stelle, insieme all’astrofotografo Fulvio Fabbiano a Cornate d’Adda.
Già, ma come guardano le stelle le persone cieche? L’unicità di questo genere di esperienza sta nel creare nel gruppo la capacità di relazionarsi con persone che hanno modi differenti di guardare il mondo che ci circonda: alcuni lo vedono con i propri occhi, altri lo sentono per i suoni che produce, come quello dell’acqua, degli uccelli, del fruscio del vento, del calore del sole e dal tatto, che sia quello delle mani che toccano l’ambiente circostante o quello dei piedi, che solcano la terra. E le stelle e il cielo che non si possono guardare, assumono l’aspetto fatto dai racconti di chi prova a descrivere quel che vede. E qui sta la crescita di chi ha partecipato al Cammino di Leonardo.
Nei sei intensi giorni di cammino non sono mancate la stanchezza e la paura di non farcela, ma anche cene di gala, musica dal vivo e soprattutto nuovi legami, che resteranno per sempre, nel ricordo e nella vita di questi tredici giovani che hanno realizzato una piccola impresa, accompagnati da due guide straordinarie e dalla gioia di essersi messi alla prova e di avere scoperto qualcosa di sé che non conoscevano ancora: tutti possono andare oltre quelli che si credono essere i propri limiti e, una volta fatta questa scoperta, si aprono nuovi scenari e infinite possibilità per diventare una nuova versione di sé.
Il Cammino di Leonardo sarà anche presente alla quinta edizione del Festival delle Abilità, che quest’anno, dal 16 al 24 settembre a Milano, avrà come tema proprio quello del Viaggio, come è stato ampiamente raccontato nei giorni scorsi anche su queste pagine (a questo link).