Cinema e disabilità. Il film come strumento di analisi e di partecipazione

Nel 1896 i fratelli Lumière, inventori del cinema, propongono un breve film in cui si mostrano delle persone intente a giocare a bocce. All’improvviso, un uomo attraversa l’inquadratura appoggiandosi a delle stampelle: è “Concours des boules”, primo film della storia in cui compare una persona con disabilità. Da allora, il cinema non ha più smesso di mostrare la disabilità, in modo sempre più frequente, evoluto e talvolta ambiguo. Sono questi i temi al centro di “Cinema e disabilità”, saggio curato da Matteo Schianchi, che verrà presentato il 18 settembre al Festival delle Abilità di Milano

Frtelli Lumière, "Concours des boules", 1896

Un’immagine di “Concours des boules”, girato nel 1896 dai Fratelli Lumière, il primo film della storia in cui compare una persona con disabilità

Siamo nel 1896, il cinema ha solo pochi anni di vita. In quell’anno i Fratelli Lumière, gli inventori di quella che diventerà la “Settima arte”, propongono un breve film in cui si mostrano delle persone intente a giocare a bocce su un piazzale sterrato. All’improvviso, un uomo attraversa l’inquadratura appoggiandosi a delle stampelle. Concours des boules, questo il titolo dell’opera, è il primo film della storia in cui compare una persona con disabilità.
Da allora, il cinema non ha più smesso di mostrare la disabilità. Da più di un secolo, infatti, il grande schermo – cui più recentemente si sono aggiunte le serie TV – contribuisce a costruire un immaginario su questo tema in forme sempre più frequenti, evolute e talvolta ambigue.

Sono questi i temi al centro del saggio Cinema e disabilità. Il film come strumento di analisi e di partecipazione (Mimesis, collana “Minority Reports”), curato da Matteo Schianchi, ricercatore all’Università di Milano Bicocca e responsabile della Mediateca della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH.
«L’idea di questo libro – spiega lo stesso Schianchi – nasce da lontano e da una serie di riflessioni svolte sia all’interno del mondo delle persone con disabilità, sia tra persone che sono più coinvolte nel mondo del cinema. Vuole essere una risposta alla mancanza, nel panorama italiano, di analisi articolate e complete su questo tema. Per questo nel saggio c’è un’ampia bibliografia, con oltre 600 film italiani e stranieri citati e circa 150 tra testi e articoli specialistici».

Il volume ricostruisce alcuni snodi decisivi nella storia del cinema e di alcune produzioni meno note in relazione alla disabilità. Ma non vuole essere un “semplice” testo storico o di critica cinematografica, volendo piuttosto fornire una serie di strumenti utili a tutti – cittadini, studenti, insegnanti, attivisti per i diritti delle persone con disabilità, ricercatori – per interrogarsi sui propri modi di vedere la disabilità, con e attraverso i film.
«In quanto spettatore – sottolinea ancora Schianchi – sono chiamato a partecipare in modo critico alla visione: serve un approccio attivo di fronte ai film, come occasione tanto di critica quanto di coinvolgimento, ma non dobbiamo dimenticare che il cinema è uno strumento collettivo ed estremamente complesso che, ad esempio, può essere utilizzato come strumento di formazione nelle scuole, come spiegano, nei rispettivi saggi del libro, Erika Amatulli e Marta Franchi».
Il cinema e i film sono dunque strumenti di partecipazione e analisi per le persone con disabilità e per chi vive e lavora al loro fianco. Sono cioè occasioni sociali e culturali che possono, non nella finzione cinematografica, ma nella realtà di tutti i giorni, modificare i nostri sguardi, favorire il confronto e la discussione. Lavorare collettivamente con i film e sui film può contribuire a immaginare e costruire nuove pratiche quotidiane.

Cinema e disabilità
contiene anche due contributi del regista Enzo Berardi e dello scrittore Massimiliano Verga che hanno esplorato il ruolo che le persone con disabilità e i loro familiari possono svolgere nella produzione di opere cinematografiche.
L’ultimo contributo, a firma di Stefano Losurdo, racconta i festival e le rassegne dedicate ai film che raccontano la disabilità, a partire dall’esperienza dello Sguardo degli altri promossa in Italia dalla LEDHA negli Anni Ottanta.
«Le persone che fondarono la LEDHA – scrive nella prefazione del libro Alessandro Manfredi, presidente della LEDHA stessa – ebbero, tra gli altri, il merito di affermare che la lotta per i diritti delle persone con disabilità non poteva passare solo dalla rappresentazione politica e dalla tutela legale. L’intuizione di questo gruppo di pionieri è che bisognasse occuparsi anche del modo in cui le persone con disabilità venivano e vengono rappresentate a livello sociale».
A quarant’anni di distanza resta ferma la convinzione che la difesa dei diritti delle persone con disabilità sia una questione di carattere culturale, che attiene anche al modo in cui la disabilità viene raccontata, rappresentata e percepita. «Per questo motivo – conclude Manfredi – la nostra Mediateca non è un lusso o un optional, ma una stretta necessità ed è per questo motivo che, come LEDHA, abbiamo fatto nostra la proposta e il progetto di Matteo Schianchi di pubblicare questo volume».

Il saggio verrà presentato nel pomeriggio del 18 settembre (ore 18), all’interno della quinta edizione del Festival delle Abilità di Milano, evento di cui «Superando.it» è media partnere e che abbiamno già ampiamente presentato in altra parte del giornale.
Per l’occasione Matteo Schianchi dialogherà con Massimiliano Verga, Antonio Giuseppe Malafarina, giornalista e direttore responsabile di «Superando.it», Bruno Contardi, bibliotecario e responsabile della sessione e della programmazione cinematografica della Biblioteca della Chiesa Rossa di Milano, Paolo Paggetta, direttore Reti Pay Non Lineari – RTI Mediaset e responsabile del Cineforum del Centro Asteria.
Un’ulteriore presentazione vi sarà poi nel pomeriggio del 24 settembre (ore 16), nell’àmbito del festival di Piacenza Incontri. Lettura, scrittura e fragilità. (I.S. e S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it (Ilaria Sesana).

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo