Il bollo auto è probabilmente la tassa meno amata dagli italiani e questo è particolarmente vero in Sicilia, dove sono tenuti al pagamento anche soggetti “risparmiati” in quasi tutte le altre Regioni della Penisola, in ragione della particolare attività svolta: le ONLUS o Associazioni non profit.
A dire il vero, circolano sul web notizie riguardo un’ipotetica esenzione, ma finora tutto è rimasto immutato e i cosiddetti “mezzi solidali” siciliani continuano, di fatto, ad essere tassati nel prestare i loro servizi.
Questo riguarda tutte le realtà del Terzo Settore siciliano, dalle Associazioni alla Cooperazione Sociale; un caso da manuale è, ad esempio, la Protezione Civile, che svolge a tutti gli effetti un servizio di pubblica utilità.
Anche qui la risposta non è stata sempre univoca: nel 2016 le organizzazioni di volontariato di Protezione Civile erano esonerate dal pagamento della tassa di circolazione, nel 2019 invece no e non si riesce a capire la “ratio” di questa inversione di rotta, che va in una direzione del tutto contraria rispetto a quanto avviene nel resto d’Italia.
Ora, riteniamo che forse sarebbe arrivato il momento, per le autorità preposte, di attenzionare una volta per tutte la materia e porre fine a questa incertezza, chiedendosi se sia davvero il caso di continuare a tassare soggetti che svolgono un servizio in favore della comunità il più delle volte gratuitamente.
Bollo auto e “veicoli solidali”
«In Sicilia – scrive Giovanni Provvidenza, portavoce del Forum del Terzo Settore di Ragusa – sono tenuti al pagamento del bollo auto anche soggetti “risparmiati” in quasi tutte le altre Regioni della Penisola, in ragione della particolare attività svolta, quali le ONLUS o Associazioni non profit. È davvero il caso di continuare a tassare soggetti che svolgono un servizio in favore della comunità il più delle volte gratuitamente?»