Mantenere viva l’idea di integrazione contro chi vorrebbe tornare al passato

«Grazie alla lotta di molte famiglie – scrive Maria Antonietta Ricci -, in Italia, già da parecchi anni, esiste l’integrazione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità, che si trovano nelle classi “normali”. Ci auguriamo che l’idea di integrazione continui a rimanere viva nelle menti delle persone e dei politici e che non attecchiscano proposte come quello del politico tedesco Bjorn Höcke, capo del partito AfD, secondo il quale si dovrebbero radunare gli studenti con disabilità in scuole separate rispetto a quelle per alunni “normali”»

Mano di fronte a volro, a dire stopRecentemente il politico dell’ultradestra tedesca Bjorn Höcke, capo del partito AfD, ha proposto di radunare gli studenti con disabilità in scuole separate rispetto a quelle per alunni “normali”, quindi di dividere le scuole stesse secondo le condizioni di apprendimento dei ragazzi.
Le affermazioni di Höcke fanno tornare indietro di tanti anni e richiamano alla memoria il nazismo e le idee di odio verso i più deboli. Fanno inoltre comprendere che ancora oggi ci sono persone che hanno paura del “diverso” e pensano di dividere il mondo in “razze” forti e deboli. Le “razze” forti sono “padrone” e i deboli, a suo dire, persone che «creano stress» e impediscono agli altri bambini «di andare avanti nello studio».

Le famiglie delle Associazioni di persone con disabilità hanno giudicato odiosa la proposta di Höcke, anche perché favorisce il diffondersi di pensieri estremisti: purtroppo, in altri Stati europei ci sono politici che la pensano allo stesso modo.
Ancor più recentemente, in Italia, un generale dell’esercito italiano ha scritto un libro che esprime istigazione all’odio verso il “diverso” e che potrebbe portare a gravi derive radicali: è veramente preoccupante che alcune persone di rilievo sostengano queste idee e che alcuni politici condividano tale pensiero.

Fortunatamente in Italia, grazie alla lotta di molte famiglie, già da parecchi anni esiste l’integrazione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità, che sono aiutati da insegnanti di sostegno e si trovano nelle classi “normali”.
Nessuno ha mai parlato di modificare la legge di integrazione scolastica, una norma che permette la conoscenza e la comprensione, da parte degli alunni “normali”, del “diverso”.
Ci auguriamo perciò che l’idea di integrazione continui a rimanere viva nelle menti delle persone e dei politici.

Madre di una ragazza con disabilità intellettiva, già presidente della Federazione Italiana delle Associazioni Prader-Willi.

Al medesimo tema trattato nel presente contributo di riflessione, abbiamo dedicato anche i testi di Domenico Massano (Inquietanti echi di eugenetica in quella chiusura agli alunni con disabilità), di Maria Grazia Breda e Giuseppe D Angelo (Studenti con disabilità in classi separate? Folle, illegittimo e antiscientifico) e di Vincenza Zagaria (Si rassegni chi vorrebbe separarci dalla vita e dal mondo di tutti).

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