«Pur rimanendo la nostra un’Associazione di tutela (advocacy), supportata soltanto con i contributi dei familiari associati, su iniziativa di singoli soci sono nate nel nostro Paese importanti esperienze di buone pratiche nel campo dei servizi alla persona con autismo: residenze dedicate e comunità alloggiative di vario tipo; centri diurni e semiresidenziali; ambulatori, laboratori e farm comunities per l’inserimento lavorativo, oltre ad esperienze sportive e sociali di inclusione. Ognuna guidata dalla cultura e dall’attitudine dei genitori, adatta per rispondere al bisogno maggiormente percepito in quel contesto»: a dirlo è Giovanni Marino, presidente dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori di perSone con Autismo), alla vigilia dell’evento EXPO AID 2023 – Io, Persona al centro, ideato dalla ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli e realizzato in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità, in programma a Rimini il 22 e 23 settembre, al quale abbiamo dedicato nei giorni scorsi un’ampia intervista proprio con la ministra Locatelli.
A Rimini l’ANGSA sarà presente per raccontare le esperienze delle realtà territoriali e delle Associazioni locali che si occupano di autismo, vale a dire i progetti condotti dalla Cooperativa La Semente in Umbria, la robotica educativa dell’ANGSA di Ravenna, il laboratorio di dolci e pasticceria di Treviso, Ab.ito su misura la casa per acquisire autonomia a Torino, la scuola superiore di autonomia del Lazio, l’esperienza di Casa Agusta a Ravenna, il Laboratorio di arte musiva a Messina, i week end in autonomia di Bologna.
«Tutte esperienze – sottolineano dall’ANGSA – che raccontano l’impegno per il “Dopo di Noi”, per l’inserimento lavorativo, per la conquista dell’autonomia, esempi di concreta attuazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».
«E tuttavia – sottolinea Marino – nonostante il nostro impegno, un sistema sanitario parcellizzato in autonomie regionali impedisce la generalizzazione delle buone prassi sul territorio nazionale».
«Le criticità – aggiunge poi – sono presenti nella nostra quotidianità. I LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) per l’autismo non vengono rispettati dalle Regioni e il mancato rispetto non viene sanzionato, come prevede invece la Legge 134/15 [“Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie”, N.d.R.]. La mancata co-programmazione con la nostra Associazione, inoltre, che chiede l’internazionalizzazione della ricerca, riduce l’efficacia dell’impegno del Governo che pure è generoso quando finanzia progetti di ricerca scientifica. E ancora, l’accesso delle persone con autismo ai Progetti di Vita è reso difficoltoso e nei fatti è inesigibile. La Corte dei Conti ha certificato infatti che sono pochi i Progetti di Vita attivi a favore delle persone con disabilità intellettiva e autismo, nei fatti soltanto quelli frutto di Sentenze da parte della Magistratura. L’inclusione scolastica, infine, non avviene e ciò a causa della mancanza di formazione degli insegnanti di sostegno, con i vari Ministri dell’Istruzione che preferiscono investire aumentandone il numero, piuttosto che formare quelli in servizio insieme a tutto l’altro personale».
«Il lavoro da fare – conclude quindi il Presidente dell’ANGSA – è ancora molto e speriamo che appuntamenti come EXPO AID servano a creare la giusta consapevolezza e le condizioni per il superamento delle oggettive e persistenti criticità del sistema». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa ANGSA (Luca Benigni), luca.benigni@gmail.com.