«Lavorerò con passione e dedizione per rappresentare le istanze dell’intero Terzo Settore, dando ad esse il giusto valore per il bene del nostro intero Paese. Sono pronto pertanto a dare il mio contributo, nella tutela e nella rappresentanza plurima del Terzo Settore, di chi vi lavora e delle ricchezze sociali ed economiche che esso produce»: lo ha dichiarato Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a margine della cerimonia di insediamento dell’XI Consiliatura del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), svoltasi neri giorni scorsi alla presenza del Presidente della Repubblica e di quelli della Corte Costituzionale, del Senato e della Camera.
Già alcuni mesi fa, ricordiamo, avevamo dato notizia della designazione di Falabella, insieme ad altri rappresentanti del Consiglio Nazionale del Terzo Settore, quale componente del CNEL, organo pubblico di consulenza del Parlamento e del Governo sulle materie economiche e del lavoro, che contribuisce all’elaborazione della legislazione economica, sociale e del lavoro, un luogo, quindi, come avevamo sottolineato, dove anche il mondo della disabilità potrà confrontarsi e portare le proprie istanze.
Ora Falabella, in occasione della citata cerimonia di insediamento, è entrato a far parte del Consiglio di Presidenza dello stesso CNEL, quale coordinatore dei rappresentanti del Terzo Settore. Un Consiglio di Presidenza che a breve lavorerà per istituire altre tre Commissioni dell’organismo, a partire da quella per le Politiche Sociali, lo Sviluppo Sostenibile e il Terzo Settore, oltre a quella per le Politiche Economiche e le Attività Produttive.
«Il tema della disabilità – aveva sottolineato a suo tempo Falabella su queste stesse pagine – è stato da sempre poco attenzionato dalle Istituzioni. In questi ultimi anni, tuttavia, vi è stato un cambio di passo e poter trattare questi temi all’interno di un organismo come il CNEL, temi che riguardano circa milioni di persone nel nostro Paese, mi riempie di orgoglio e di grande responsabilità. Temi fondamentali come quelli del lavoro, della formazione, di un’economia intesa nel senso di adeguati investimenti per le persone con disabilità vanno affrontati al meglio, per evitare ancora una volta che la nostra società non si apra al riconoscimento della persona e continui a creare stigmi e pregiudizi».
«Nello specifico del lavoro delle persone con disabilità – aveva aggiunto -, anche i dati più recenti parlano chiaro e continuano purtroppo ad essere sconfortanti. In tal senso credo ci si debba muovere riportando la persona al centro, ossia invertendo la priorità tra salario e occupati o disoccupati. In altre parole, il principio dev’essere quello della centralità della persona nei processi economici, considerando il lavoro non solo come un semplice fattore della produzione o del profitto, ma anche e soprattutto come un bisogno essenziale della persona. Trasferendo tale concetto alle persone con disabilità, si potrà facilmente comprendere quale impatto reale esso potrebbe comportare, rispetto alla loro vita quotidiana e a quella delle loro famiglie».
Concetti ribaditi ora da Falabella, in una fase che vede il CNEL particolarmente impegnato sul fronte del lavoro e segnatamente su un tema importante quale quello del “salario minimo”. «Lavoreremo su questo – afferma – partendo dall’assunto del lavoro come “valore sociale”, come “bene comune”, capace di mettere la persona al centro. Il lavoro non è una merce, non è un fattore produttivo come tutti gli altri, il lavoro è capitale sociale, progetto di crescita, partecipazione, fattore di emancipazione, giustizia e benessere per tutti. Il lavoro, quindi, come “coesione sociale”, che sia pagato il giusto e che sia sicuro, facendo leva su leggi che già esistono e su un maggiore senso di responsabilità dei corpi intermedi: i tanti portatori di saperi e di interessi attorno ai quali si decidono le politiche del lavoro e i relativi contratti».
«Un organismo come il CNEL – conclude – risponde a una consapevolezza che si fa facendo strada, ovvero che la rappresentanza politica non sia più sufficiente a porsi quale intermediaria di tutte le istanze e ad assorbire i vari conflitti che irradiano e segmentano la società e i processi economici. Quale “casa dei corpi intermedi”, quindi, il CNEL si impegna programmaticamente a mettere al centro della nuova Consiliatura il lavoro come espressione di dignità e sicurezza. E tra questi corpi intermedi ci sono le organizzazioni del Terzo Settore, fra le quali segnatamente anche la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap». (S.B.)