Ancora troppo spesso càpita purtroppo di imbattersi in facce stupite, quando nel corso di un convegno o di un qualunque altro incontro pubblico, si ricorda che già nel 2010 «Superando.it» si era occupato del professor Pablo Pineda, docente di Educazione Speciale all’Università spagnola di Malaga e persona con sindrome di Down, o che sempre in Spagna, nel 2013, Ángela Covadonga Bachiller, giovane donna con sindrome da Down, era divenuta consigliera comunale a Valladolid. O ancora, che nel 2015 Gavin Harding, persona con disabilità intellettiva, era stato eletto sindaco della piccola città inglese di Selby. E lo stupore di chi fatica a crederlo, riguarda pure non pochi “addetti ai lavori” o anche esponenti del mondo accademico.
Cosa si penserà allora di fronte alla notizia proveniente ancora dalla Spagna, che Mar Galcerán, donna con sindrome di Down, è approdata al Parlamento iberico, divenendo deputata?
«Alle famiglie che lottano per il futuro dei loro figli – ha scritto nella sua pagina Facebook -, dite loro che li sostenete sempre, che credete in loro, che lavorate con speranza ed entusiasmo perché questa è la chiave affinché i vostri figli possano andare avanti e raggiungere i loro obiettivi, perché è possibile». E nelle interviste rilasciate ai media spagnoli, ha voluto ricordare che «uno dei primi passi dev’essere quello di riflettere sulle parole che si usano».
Dotata di un curriculum fatto di professionalità e di precedenti incarichi istituzionali, forte della passione per la politica che coltiva fin da giovanissima, Galcerán è ben consapevole che essere la prima deputata con sindrome di Down non sarà comunque una passeggiata. «È difficile far crollare i pregiudizi, le barriere e i luoghi comuni – ha sottolineato lei stessa – se si è circondati da gente che non sembra essere disposta a cambiare punto di vista».
Ha aggiunto, tuttavia, che «le conquiste possono avvenire quando si ha la fortuna di avere ascoltatori in grado di favorirle, battagliando così per lo stesso obiettivo, che è naturalmente l’inclusione».
Buon lavoro, Mar, anche da parte di «Superando.it», esprimendo ancora una volta la speranza che la conoscenza del suo percorso e di altre realtà come quelle ricordate inizialmente si diffonda il più possibile, creando una consapevolezza sempre maggiore sulla necessità di una nuova, radicale cultura sulla disabilità, intellettiva e non. (Stefano Borgato)
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