Vedere, conoscere, ascoltare, andare oltre: sono le quattro parole chiave che sintetizzano il senso di Tutti uguali, seppur diversi, rassegna cinematografica dedicata alla disabilità promossa a Crema (Cremona) dal Comitato Crema Zero Barriere, nell’àmbito delle rassegne organizzate dal Circolo di Cultura Cinematografica AMENIC Cinema, con il patrocinio del Comune di Crema. Quattro parole chiave per altrettanti appuntamenti in programma presso la Sala Alessandrini della città lombarda (Via Matilde di Canossa, 20).
Il primo film in programma, nella serata del 20 ottobre, è stato Dafne (2019), pellicola che racconta la vita quotidiana di una donna di trent’anni con la sindrome di Down, una quotidianità che viene stravolta dalla morte improvvisa della madre.
Grazie all’affetto di chi le sta intorno, alla propria determinazione e consapevolezza, Dafne trova la forza di reagire e cerca invano di scuotere il padre. Fino a quando un giorno accade qualcosa di inaspettato: intraprenderanno insieme un cammino in montagna verso il paese natale della madre, e, nel tentativo di guardare avanti, scopriranno molto l’uno dell’altra.
La rassegna cremasca si inserisce nella Trama dei diritti 2023, promossa dal CSV Lombardia Sud (Centro Servizi per il Volontariato), e consolida il percorso di sensibilizzazione attivato dal Comitato Crema Zero Barriere per incentivare il superamento di tutte le barriere mentali e culturali che accompagnano il mondo della disabilità con pregiudizi e preconcetti sempre difficili da eradicare.
Il cinema da sempre rappresenta un formidabile strumento per provare a modificare il modo di vedere la disabilità. L’obiettivo è pertanto quello di indurre una riflessione profonda nello spettatore, portandolo a interrogarsi sul valore che diamo alla disabilità e su quanto si è disposti ad andare oltre alle buone intenzioni, per superare realmente la dicotomia tra “noi” e “loro”, per gettare le basi di una società che sia veramente di tutti.
Quattro film, quindi, per vedere e conoscere la disabilità, per andare oltre gli stereotipi (dal “super-eroe” alla persona ridotta a semplice oggetto e destinatario di cure) e scoprire una quotidianità possibile che spesso non viene riconosciuta né raccontata. Andare oltre, quindi, la mentalità consolidata per cui le persone con disabilità sono “speciali” e quindi da trattare in maniera speciale, per affermare un nuovo paradigma: siamo tutti uguali, in fondo, seppur diversi.
«Vogliamo contribuire a cambiare il modo in cui si pensa alla disabilità – conferma Cristina Piacentini, referente del Comitato Crema Zero Barriere -, far sì che le persone si concentrino su quello che una persona con disabilità può fare anziché su quello che non può fare. È per provare a cambiare questo schema mentale che iniziative come questa ci aiutano a far sì che la disabilità non generi paure, non sia considerata strana o da evitare e nascondere, ma sia vista come un aspetto della vita che necessita di un’attenzione particolare, affinché il limite fisico non diventi ostacolo, scontrandosi con una società poco inclusiva e una città poco accessibile. La persona con disabilità vuole essere protagonista nel vivere la propria vita, ed è quello che cercheremo di incontrare con questi quattro film».
Come detto inizialmente, l’iniziativa si inserisce nel palinsesto programmato per l’autunno 2023 dal Circolo di Cultura Cinematografica AMENIC Cinema, con l’obiettivo di mostrare come ancora una volta il cinema possa portarci a riflettere su tematiche difficili da affrontare nella quotidianità: “Riprendiamo dopo la pausa estiva con la consueta programmazione autunnale – sottolinea il vicepresidente di AMENIC Cinema Moreno Comotti – provando a raccontare una realtà complessa e multiforme come la disabilità attraverso il mezzo cinematografico: abbiamo selezionato, insieme ai referenti del Comitato Crema Zero Barriere, una proposta che va ad analizzare diversi aspetti del tema in maniera visivamente anche forte e non filtrata, superando lo stereotipo del film classico che tende a raccontare la persona con disabilità nel duplice e opposto ruolo di eroe o vittima. Non esistono persone speciali, esistono persone. Che portano con sé tutto un corollario di sentimenti, emozioni e necessità che non sono diverse da quelli di chiunque altro».
Gli altri tre film in programmazione saranno:
° Sound of Metal (27 ottobre).
Ruben suona in un duo musicale punk-metal, i Blackgammon, insieme alla cantante, la sua ragazza Lou. Il giovane ha vissuto diversi momenti bui, come il periodo della tossicodipendenza. Ormai pulito da quattro anni, Ruben sembra essere tornato in forma, fino a quando durante alcune performance non si accorge di avere problemi di udito. Dopo una visita da uno specialista, il batterista viene informato che questi episodi di abbassamento dell’udito si faranno sempre più frequenti e che la sua condizione è destinata a peggiorare con gli anni. La notizia lo getta in pieno sconforto, dato che senza udito la sua carriera da batterista non può continuare. Preoccupata che il fidanzato possa ricadere nella trappola della dipendenza da eroina, Lou decide di aiutarlo e lo convince a rivolgersi a una comunità di non udenti, dove Ruben viene accettato ben volentieri. Qui il batterista dovrà fare i conti con la sua situazione e cercare di trovare un proprio equilibrio interiore.
° The Sessions (3 novembre).
Il film è ambientato nel 1988: Mark O’Brien vive in un polmone d’acciaio da quando era bambino e, all’età di 38 anni, non ha mai fatto sesso. Dopo avere proposto senza successo alla sua infermiera Amanda di sposarlo e avendo compreso di poter essere vicino alla morte, l’uomo decide che è arrivato il momento di perdere la verginità. Si mette quindi in contatto con Cheryl, una professionista del sesso: quella che avrebbe dovuto essere una semplice “transazione” si trasforma in realtà in qualcosa di più profondo. Il film ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui il Premio Oscar per Helen Hunt.
° Fuori dal comune. The Specials (10 novembre).
Malik e Bruno sono una coppia di amici e colleghi, al lavoro in modo complementare per aiutare giovani in difficoltà, tra guida terapeutica, inserimento nel mondo del lavoro e ovviamente assistenza pratica quotidiana per ragazzi affetti da autismo, a loro volta gestiti da istruttori cresciuti in situazioni disagiate. Uno musulmano e l’altro ebreo, uno padre di famiglia e l’altro “vittima” di una serie di appuntamenti al buio organizzati da amici e colleghi, Bruno e Malik passano le giornate a battere le strade di Parigi occupandosi di decine di ragazzi come Dylan, alla ricerca di un senso di responsabilità, Joseph, che insiste nel suonare l’allarme sulla metropolitana, e Valentin, costretto a indossare un casco da pugile per proteggersi dai suoi stessi raptus di violenza. I due registi, Olivier Nakache ed Eric Toledano, tornano a occuparsi di disabilità dopo il successo di Quasi amici. (I.S.)
Il presente contributo è già apparso in «Persone con disabilità.it» e viene qui ripreso, con minimi riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.
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