Carenze e progressi nell’azione europea sui diritti delle persone con disabilità

Pur individuando una serie di miglioramenti, derivanti in particolare dalla “Strategia Europea 2021-2030 per i Diritti delle Persone con Disabilità”, un rapporto prodotto dalla Corte dei Conti Europea, organismo preposto all’esame dei conti di tutte le entrate e le uscite dell’Unione Europea e dei vari organi di essa, al fine di accertarne la sana gestione finanziaria, evidenzia anche numerose carenze tuttora presenti. Il Forum Europeo sulla Disabilità ne condivide sostanzialmente le conclusioni, augurandosi in futuro ulteriori e più approfondite analisi, da parte di tale importante organismo

Lussemburgo, Corte dei Conti Europea

Ha sede a Lussemburgo la Corte dei Conti Europea

La Corte dei Conti Europea, organismo preposto all’esame dei conti di tutte le entrate e le uscite dell’Unione Europea e dei vari organi di essa, al fine di accertarne la sana gestione finanziaria, ha pubblicato un proprio documento di valutazione (Audit), ove si analizza l’impatto dell’Unione Europea nel sostegno alle persone con disabilità e il cui titolo (Supporting persons with disabilities – Practical impact of EU action is limited, ovvero “Sostegno alle persone con disabilità – L’impatto pratico dell’azione dell’UE è limitato”) parla già da sé. Pur individuando infatti una serie di miglioramenti derivanti in particolare dalla Strategia Europea 2021-2030 per i Diritti delle Persone con Disabilità, il documento evidenzia anche numerose carenze.

«Accogliamo con favore – commenta Yannis Vardakastanis , presidente dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità – tutte le iniziative volte a verificare le responsabilità dell’Unione Europea e degli Stati Membri nei confronti dei circa 100 milioni di persone con disabilità in Europa. Abbiamo bisogno infatti di un esame più attento delle azioni dell’Unione in ogni settore, siano esse legate allo sviluppo di politiche e leggi, al finanziamento di azioni a sostegno delle persone con disabilità o alla garanzia che le politiche proposte vengano effettivamente attuate dagli Stati Membri».

«Prendiamo atto del titolo forte scelto dalla Corte dei Conti Europea – prosegue Vardakastanis -, ma anche che il rapporto rileva i progressi e identifica correttamente le questioni su cui abbiamo portato avanti le nostre più recenti iniziative, come la necessità di colmare il divario occupazionale delle persone con disabilità, nonché di avere dati più disaggregati che riflettano accuratamente la diversità delle persone con disabilità in tutta l’Unione, fino alla necessità di garantire che i finanziamenti dell’Unione non sostengano iniziative contrarie alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, come la segregazione in strutture “chiuse”. E in ogni caso riteniamo che la Commissione e il Parlamento Europeo abbiano certamente fatto passi avanti nell’affrontare i diritti delle persone con disabilità, con iniziative come la Strategia Europea 2021-2030 e leggi vincolanti come l’European Accessibility Act (Legge Europea sull’Accessibilità) o la Carta Europea della Disabilità, recentemente lanciata. Inoltre, la nomina di un Commissario Europeo per l’Uguaglianza [Helena Dalli, N.d.R.] ha portato un netto miglioramento nel modo in cui la Commissione Europea affronta i diritti delle persone con disabilità. Ci aspettiamo pertanto che questo ruolo e mandato vengano mantenuti anche nelle prossime Legislature, e che venga creata una Direzione Generale dedicata appunto all’Uguaglianza e ai Diritti Fondamentali, per sostenerne il lavoro».

Rispetto ai contenuti del rapporto prodotto dalla Corte dei Conti Europea, il Presidente dell’EDF si dichiara «d’accordo con varie osservazioni riguardanti la mancata attuazione di proposte ambiziose e come i Paesi dell’Unione Europea non riescano ancora a garantire che le proposte si traducano in cambiamenti pratici. Mi auguro quindi che questa relazione della Corte dei Conti costituisca un invito all’azione rivolto da una parte alle Istituzioni dell’Unione, dall’altra agli Stati Membri, affinché ascoltino le principali richieste del movimento delle persone con disabilità e delle loro famiglie, sostenendone i diritti nelle politiche e nella legislazione con strutture dedicate e risorse umane e finanziarie, adempiendo ai propri obblighi in quanto Amministrazioni Pubbliche, a partire dal fatto di diventare più accessibili e inclusive per il 15% della popolazione continentale».«E mi auguro anche – conclude – che la Corte dei Conti Europea si impegni ulteriormente insieme al movimento sulla disabilità, per future analisi ancora più approfondite». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: André Felix (Ufficio Comunicazione EDF), andre.felix@edf-feph.org.

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