«Da poco più di un mese e dopo ben due anni e mezzo di chiusura, ha riaperto al pubblico a Roma il Museo Bistrot di Come un Albero, progetto di cui negli anni scorsi ci siamo occupati spesso anche sulle nostre pagine, attivo nel Municipio II ed esattamente nel quartiere Trieste Salario»: così, alla fine dello scorso anno, avevamo dato notizia del riavvio di un bel progetto, che coniuga iniziative culturali, in un’ottica di inclusione sociale, assieme a un progetto di ristorazione cui partecipano attivamente una decina di persone con disabilità intellettiva o con disturbo dello spettro autistico.
Ora c’è un passaggio in più, lanciato con una campagna promozionale all’insegna del messaggio «Conosci il progetto di ristorazione sociale del Bistrot di Come un Albero?»: infatti, dopo la riapertura di un anno fa, il progetto di ristorazione, a fronte degli ottimi risultati raggiunti a pranzo, ha deciso di aprire anche tutti i sabati sera.
«Per noi è una nuova sfida – spiega Stefano Onnis, presidente di Come un Albero – ma anche il naturale proseguimento di quanto siamo riusciti a realizzare finora. Lo staff oggi, durante l’orario della pausa pranzo, offre un servizio rapido ma curato, ed è interessante vedere come qui la disabilità riesca a mostrarsi come valore aggiunto. Da parte di tutto il personale c’è voglia di fare, c’è il piacere di soddisfare ogni richiesta, e tutta questa positività ritorna ai clienti, generando un’atmosfera piacevole e rilassante: una strategia, questa, che non è stata pensata, ma che è venuta da sé e funziona. L’unica scelta fatta con consapevolezza è stata, al contrario, quella di non puntare sulla disabilità, di non metterla in evidenza a livello comunicativo, ma di puntare appunto sulla qualità del servizio, sulla location e su una selezione di prodotti di cui molti di progetti sociali».
Nella medesima direzione indicata da Onnis, del resto, è stato anche l’inserimento nello staff di uno chef professionista, affiancato da operatori sociali, per proporre ogni giorno una scelta di piatti semplici, ma curati, tutti fatti in casa, dal pane ai dolci, dalle polpette di carne agli hamburger vegetariani; grazie poi al laboratorio interno di pasta fresca, il menu si è arricchito di piatti espressi.
«Per noi – aggiunge Onnis – aprire il sabato sera vuol dire ora offrire un servizio ancora più curato e un menu ancora più ricco, ma anche la possibilità di arrivare a far conoscere questo progetto a chi ovviamente all’ora di pranzo non può raggiungerci. L’idea, insomma, è di ampliarci un passo alla volta, e di trovare nuovi sponsor o partnership per formare una nuova squadra e aprire di sera anche altri giorni durante la settimana. La nostra intenzione – ora che siamo riusciti a strutturare e a dare forza a quella che pochi anni fa era solo una suggestione nata grazie a una donazione testamentaria e che non riceve finanziamenti pubblici – è di far conoscere il progetto anche alle Istituzioni locali, augurandoci di trovare interesse e di promuovere assieme un’idea di città sempre più inclusiva». (S.B.)
Il Bistrot di Come un Albero è in Via Alessandria, 159 a Roma, ed è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì (9.30-15) e ora anche il sabato (ore 19.30-23.30). Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@come unalbero.com.