Si è tenuto nei giorni scorsi ad Ancona un importante incontro formativo sui temi della salute sessuale e riproduttiva delle donne con disabilità. Sessualità, corpo e salute delle donne con disabilità: incontro di consapevolezza, questo il titolo dell’iniziativa promossa dall’AST (Azienda Sanitaria Territoriale)–Consultorio Familiare, dal Comune di Ancona e dalla Rete Città Sane, progetto promosso dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), che si è svolta nella sala consiliare del Comune ospitante.
L’evento rappresenta la seconda tappa di un percorso intrapreso nell’agosto dello scorso anno, allo scopo di promuovere l’accessibilità degli ambulatori ginecologici del territorio di Ancona. Tale percorso prevede l’individuazione delle sedi attuative, la definizione delle modalità operative e, appunto, la realizzazione di percorsi formativi rivolti al personale sanitario, finalizzati a contrastare i pregiudizi che ancora persistono anche in questo ambiente riguardo alle ragazze e alle donne con disabilità, il tutto per aumentare la consapevolezza dei loro bisogni e dei loro diritti, e favorire la salute sessuale e riproduttiva delle stesse donne con disabilità.
All’incontro hanno preso parte una settantina di persone tra educatori/trici professionali, infermieri/e, medici/mediche, ostetrici/che, psicologi/che e assistenti sociali.
«Un incontro per acquisire consapevolezza – ha spiegato Manuela Caucci, assessora ai Servizi Sociali, al Welfare, alle Politiche dell’Integrazione e Socio-Sanitarie, nonché al Rapporto con le Aziende Ospedaliere e Sanitarie nel Comune di Ancona, intervenuta all’evento –, come tappa di un percorso che permetta di garantire una medicina di genere più inclusiva, rendendo di fatto accessibili a più livelli – architettonico, comunicativo e sensoriale – i luoghi deputati alla cura delle donne, e che consenta di creare una rete funzionale tra il territorio-ospedale e il Comune di Ancona».
Durante l’incontro Valeria Bezzeccheri, medica chirurga, specialista in Ostetricia e Ginecologia, referente del Consultorio Familiare promotore, ha fatto il punto sull’attuale situazione dei servizi per la prevenzione, l’assistenza e la cura delle donne con disabilità nella città di Ancona, mentre Marta Migliosi, attivista con disabilità e conigliera della UILDM Nazionale (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), ha testimoniato le maggiori difficoltà delle ragazze e delle donne con disabilità rispetto alle altre donne nell’accedere ai servizi sanitari.
Uno dei momenti centrali dell’evento è stato quello dedicato alla conoscenza dell’esperienza virtuosa dell’ambulatorio ginecologico accessibile Il Fior di Loto, nato nel 2014 dalla collaborazione tra l’Associazione Verba e l’ASL Città di Torino–Consultori familiari, come parte del progetto Prisma, che si rivolge a tutti i cittadini con disabilità a rischio di discriminazione multipla.
Questa importante esperienza è stata illustrata da Alessia Gramai, psicoterapeuta e sessuologa dell’Associazione Verba, e Cristina Biglia, ginecologa dei Consultori Familiari nell’ASL Città di Torino. Nello specifico le due professioniste hanno trattato dell’organizzazione dell’ambulatorio ostetrico-ginecologico dedicato alle donne con disabilità, dell’approccio alla prevenzione ginecologica, dei tabù e dei pregiudizi che ancora ostacolano l’espressione del diritto ad una vita sessuale e affettiva delle donne con disabilità, e di contraccezione e gravidanza nella donna con disabilità. (Simona Lancioni)
Per approfondire ulteriormente i temi trattati nel presente contributo (già apparso nel sito di Informare un’h-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli, in provincia di Pisa e qui ripreso, con alcuni riadattamenti dovuti al diverso contenitore, per gentile concessione), si può fare riferimento, sempre nel sito di Informare un’h, alle sezioni Donne con disabilità: diritti sessuali e riproduttivi e, più in generale, Donne con disabilità.