Gli eventi sismici che stanno interessando l’area campana dei Campi Flegrei hanno riportato alla ribalta la necessità di piani di comunicazione efficaci per gestire gli allarmi, un aspetto su cui è intervenuto il Governo con il Decreto Legge n. 140 del 12 ottobre scorso. All’interno di esso si possono riscontrare indicazioni riferite anche alle persone con disabilità, un aspetto su cui è intervenuta la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, con un comunicato ripreso anche su queste pagine.
«Nel Decreto Legge approvato […] è stata dedicata un’attenzione particolare alla tutela delle persone con disabilità», esordisce Locatelli, per poi rilanciare che «la pianificazione speditiva di emergenza dovrà infatti tener conto anche della ricognizione delle strutture in cui vivono le persone con disabilità o non autosufficienti. Inoltre nell’àmbito del Piano di comunicazione rivolto alla popolazione saranno previste specifiche forme di comunicazione per le persone con disabilità sensoriale». «L’obiettivo – conclude il comunicato – è quello di promuovere una migliore informazione sui rischi e sulle buone pratiche di protezione civile e intervenire prontamente in caso di emergenza per mettere in salvo le persone che hanno bisogno di assistenza, in attuazione dell’articolo 11 [“Situazioni di rischio ed emergenze umanitarie”, N.d.R.] della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».
Sono aspetti importanti e già considerati, sebbene in forma embrionale, nel Codice di Protezione Civile, emanato con il Decreto Legislativo 1/18, che li affronta nel contesto dell’articolo 18, quando dice che la pianificazione di Protezione Civile deve garantire «l’effettività delle funzioni da svolgere con particolare riguardo alle persone in condizioni di fragilità sociale e con disabilità». È trascorso qualche anno da allora, ma forse l’ultimo Decreto Legge può diventare un’occasione concreta di applicazione.
Da questo punto di vista non sembra che l’Italia sia proprio un fanalino di coda rispetto ad altri Paesi, o almeno così si evince dal rapporto dell’UNDRR, l’Ufficio delle Nazioni Unite che si interessa dei temi della riduzione dei rischi derivanti dai disastri, presentato il 13 ottobre scorso in occasione della Giornata Internazionale per la Riduzione del Rischio di Disastri e dal titolo più che mai esplicito: Il mondo deve agire di fronte a fallimenti inaccettabili per proteggere le persone con disabilità dai disastri.
In tale contesto emerge che le persone con disabilità non ricevono un sufficiente sostegno per far fronte ai disastri, nonostante questi ultimi siano significativamente aumentati a causa dei cambiamenti climatici.
In particolare, secondo l’indagine dell’UNDRR, le persone con disabilità, che rappresentano il 16% della popolazione mondiale, muoiono a causa dei disastri con un tasso da due a quattro volte superiore rispetto alla popolazione generale. Dalla stessa indagine emerge che l’84% degli intervistati (6.000 persone di 132 Paesi) riferisce di non avere un piano di preparazione personale in caso di disastro in cui siano considerati i percorsi per evacuare, gli eventuali rifugi disponibili o le scorte alimentari di emergenza.
Fa riflettere il fatto che in occasione di un’analoga indagine condotta nel 2013 tale percentuale fosse del 71%. Tra gli intervistati, quindi, ben il 39% non avrebbe difficoltà ad evacuare se fossero allertati con sufficiente preavviso, evidenziando così l’importanza di un sistema di allertamento precoce che l’UNDRR conta sia disponibile ovunque entro il 2027.
Sullo stesso argomento si riscontra anche l’interessamento dell’Unione Europea, visto che l’8 febbraio di quest’anno ha emanato una Raccomandazione sugli obiettivi in materia di resilienza alle catastrofi. Qui riscontriamo spunti di assoluto interesse sugli argomenti che stiamo trattando, a partire dal richiamo alla necessità che la pianificazione della risposta alle emergenze sia considerata in modo inclusivo (la Raccomandazione usa proprio questa parola!), ovvero «tenendo conto delle esigenze specifiche e delle cause della vulnerabilità delle persone, come il genere, l’età, il contesto economico e sociale, il livello di istruzione, le disabilità e l’esposizione geografica a rischi specifici» (punto 4, lettera f). Inoltre, la Raccomandazione richiama alla necessità di rafforzare la resilienza a questi eventi, con modalità che garantiscano un allertamento precoce ed efficace della popolazione; in tal senso, «gli Stati Membri dovrebbero garantire che l’allerta della popolazione tenga conto delle esigenze plurilingue della popolazione, sia inclusiva e adattata alle esigenze specifiche dei gruppi vulnerabili, comprese le persone con disabilità” (punto 3.2 dell’Allegato alla Raccomandazione).
Insomma, qualcosa si sta muovendo su questi argomenti che riguardano tutti e tutte noi, ma ci torneremo in questo percorso dedicato alla “Sicurezza per tutti, anche in emergenza”.
Sicurezza per tutti, anche in emergenza
Con il presente contributo prosegue il proprio percorso la rubrica di «Superando.it» denominata Sicurezza per tutti, anche in emergenza, voluta per affrontare i temi della sicurezza e della gestione dell’emergenza dal punto di vista dell’inclusione e curata da Stefano Zanut, “firma” già ben nota ai nostri Lettori e Lettrici.
L’obiettivo non è solo quello di proporre un’informazione generale su questi temi, ma anche di far conoscere e condividere esperienze condotte in questo campo per rilanciarle, affinché possano diffondersi e affermare una cultura su questi temi che sappia diventare patrimonio comune.
Stefano Zanut è architetto e direttore vicedirigente dei Vigili del Fuoco del Comando di Pordenone, nonché membro dell’Osservatorio sulla Sicurezza e il Soccorso delle Persone con Esigenze Speciali attivato proprio dai Vigili del Fuoco. Ha al proprio attivo una lunga esperienza in questo campo, che ha condiviso curando numerose pubblicazioni e partecipando a iniziative di vario tipo, tra cui l’attività nell’àmbito di CERPA Italia (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità) e del CTS del CRIBA Friuli Venezia Giulia (Centro Regionale di Informazione sulle Barriere Architettoniche) del Friuli Venezia Giulia.
Certi che con i suoi contributi sappia stimolare l’attenzione su questi argomenti, invitiamo tutti e tutte a dare il proprio contributo in merito, anche scrivendo alla nostra redazione (info@superando.it), per costruire assieme una società più sicura nel senso inclusivo del termine.
Nella colonnina qui a fianco (Articoli correlati), i primi contributi pubblicati nell’àmbito di Sicurezza per tutti, anche in emergenza.