Come è stato scritto da più parti in questi giorni, sono esattamente 350 milioni gli euro che dal “Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità” sono stati trasferiti sul cosiddetto “Decreto Anticipi” (Decreto Legge 145/23), collegato alla prossima Legge di Bilancio per il 2024.
La nostra Federazione FISH ha da subito manifestato una netta opposizione a tale scelta, avviando un confronto con i Ministeri competenti e chiedendo inoltre se fosse possibile destinare detti fondi ad altri interventi legati alla tutela e alla salvaguardia dei diritti delle persone con disabilità.
Occorre evidenziare che tali risorse erano finalizzate all’attuazione della Legge Delega in materia di disabilità 227/21, che non verranno utilizzate entro il 31 dicembre 2023, poiché i Decreti Attuativi di tale norma non sono stati ancora approvati. I Decreti stessi verranno portati in Consiglio dei Ministri a fine ottobre e dopo il completamento dell’iter parlamentare, la Legge entrerà in vigore dal 1° gennaio 2025. Quindi, in seguito alle interlocuzioni della nostra Federazione con i Ministeri competenti, è stata data rassicurazione che quelle stesse risorse verranno assegnate al biennio 2025-2026, quando potranno essere realmente utilizzate per dare appunto attuazione alla Legge Delega in materia di disabilità.
C’è per altro un elemento che ci conforta e ci tranquillizza circa la riassegnazione delle somme sul capitolo specifico: la Legge Delega, infatti, rientra tra le riforme che il nostro Paese dovrà necessariamente attuare nell’àmbito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Come accennato in precedenza, avevamo chiesto che le suddette risorse potessero essere trasferite su voci di bilancio già esistenti, come ad esempio il “Fondo per la Vita Indipendente”, ma la scelta politica è stata quella di trasferirle al fondo che copre gli oneri per il Superbonus e per gli altri bonus del settore edilizio. Su questi ultimi, va in ogni caso ricordato, rientrano anche tutte le agevolazioni per la realizzazione di interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici già esistenti.
E in conclusione è doveroso un messaggio: la nostra Federazione non ha mai negoziato i diritti delle persone con disabilità e non intende farlo né ora né in futuro.