È potente l’immagine “normalizzata” di un Papa in carrozzina

«Durante il tuo ultimo viaggio apostolico – scrive Enrico Mantegazza, rivolgendosi direttamente a Papa Francesco – non hai nascosto le tue fatiche: “Per me fare un viaggio adesso non è tanto facile come all’inizio. Ci sono limitazioni nel camminare”. Quelle immagini e quelle parole sono state riprese da tutti i principali organi d’informazione, ma senza particolare enfasi. Penso invece che l’immagine “normalizzata” di un papa in carrozzina sia particolarmente potente, perché di rado le persone con disabilità hanno occupato posizioni di vertice in un’istituzione politica o religiosa importante»

Papa Francesco in Mongolia, 2023

Papa Francesco in Mongolia, durante il suo più recente viaggio apostolico

Caro Papa Francesco, da diverso tempo ormai anche tu utilizzi una sedia a rotelle per spostarti. Più volte hai attraversato Piazza San Pietro seduto in carrozzina spinto da un tuo assistente e allo stesso modo ti sei presentato al pubblico raccolto in Sala Nervi per l’udienza generale. Anche in occasione della Messa dello scorso Natale sei entrato nella Basilica di San Pietro in carrozzina.
Al termine del tuo ultimo viaggio apostolico, sul volo che ti riportava a Roma dalla Mongolia, hai parlato a lungo con i giornalisti e non hai nascosto le tue fatiche: «Vi dico la verità: per me fare un viaggio adesso non è tanto facile come all’inizio. Ci sono limitazioni nel camminare».

Queste immagini e queste parole sono state riprese da tutti i principali quotidiani, dai siti d’informazione online e dai telegiornali della sera. Ma senza particolare enfasi. Penso invece che l’immagine “normalizzata” di un papa in carrozzina sia particolarmente potente, perché raramente le persone con disabilità hanno occupato posizioni di vertice in un’istituzione politica o religiosa importante.
La sola figura che mi viene in mente è quella dell’ex presidente degli Stati Uniti Roosevelt che da ragazzo aveva avuto la poliomielite e per tutta la vita ha utilizzato una carrozzina per muoversi. Ma non si fece mai fotografare (almeno ufficialmente) in sedia a rotelle.

Per questo, caro Papa Francesco, non mollare! In questa particolare fase della tua vita, quella della vecchiaia che fa venire meno le forze e riduce l’autonomia, tu rappresenti anche milioni di persone con disabilità che devono fare i conti con le tante barriere – fisiche e non solo – che la vita quotidiana pone loro davanti.
Ho visto in che modo vieni accompagnato sul palco in carrozzina, come ti sei imbarcato a bordo dell’aero per il tuo viaggio in Mongolia. Sei quindi ben conscio di molte delle difficoltà che affrontiamo quotidianamente, ma che non bastano a farci dire che la vita, nelle nostre condizioni non è più degna di essere vissuta.
Caro Papa Francesco, difendi il tuo diritto a rappresentare un’istituzione composta da esseri umani, che nel loro ciclo vitale, possono incontrare temporaneamente o permanentemente la disabilità.

Permettimi alla fine di darti un suggerimento: opta per una carrozzina elettrica. Non solo ti permetterà di spostarti più velocemente, ma anche di avere maggiore autonomia nello spostarti per i palazzi apostolici.
Non mi dilungo oltre, ma permettermi di dirti ancora: non mollare Francesco!

Presidente della LEDHA di Milano (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità). Il presente contributo è già apparso in “Persone con disabilità.it” e viene qui ripreso per gentile concessione.

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