Onorevole Ministra,
abbiamo letto le sue dichiarazioni in merito al “prestito” forzato che il Governo ha deliberato con l’intenzione di recuperare risorse economiche da vari Ministeri, fra i quali quello per le Disabilità da lei condotto, per trasferirli sul cosiddetto “Decreto Anticipi” [Decreto Legge 145/23, N.d.R.], in larga parte per sanare la voragine di bilancio creata per dal Superbonus.
Vorremmo non dare credito alla dichiarazione che le attribuiscono («Ce li ridaranno quando serviranno effettivamente»), essendo lei sempre in contatto con i diretti interessati e con le loro Associazioni, questo le va riconosciuto. Per questo la sappiamo a conoscenza e comprensiva delle difficoltà che le persone con disabilità incontrano per condurre una vita dignitosa e delle sofferenze causate dalla penuria di investimenti e dalla mancata assistenza e/o valorizzazione della propria persona, confermate dalle recentissime dichiarazioni sull’importanza di «garantire il progetto individuale per una vita piena che deve riunire risorse sanitarie, sociali e sociosanitarie e dare, di conseguenza, la possibilità alla persona, considerata nella sua unitarietà, di condividere i percorsi di scelta di ciò di cui ha bisogno».
Una delle urgenti priorità richieste è infatti quella di allocare parte di queste risorse per incrementare l’esiguo “Fondo per la Vita Indipendente”, da anni dotato di una ridicola dotazione (15 milioni scarsi per tutta l’Italia…), ferma al palo e non più rinviabile.
Vale molto di più dare risposte efficaci a chi ha difficoltà ad alzarsi/vestirsi/nutrirsi/uscire di casa, piuttosto che avere accontentato, complice la mancanza di adeguate cautele, facoltosi proprietari di seconde e terze case. Una spesa di 130 miliardi a fronte di briciole destinate alla popolazione con disabilità: un paragone diseguale e disarmante nella sua triste realtà.
Perché allora prestare il fianco ancora una volta, lasciando dirottare da una disattenta supremazia economica risorse così vitali per le persone con disabilità e le loro famiglie, gioco forza costrette all’inesigibilità di diritti, quelli sì inderogabili e garantiti dalla Costituzione?
Non ci rassicurano le dichiarazioni diffuse dalla stampa sul fatto che non si tratti di un taglio, ma di risorse ora non utilizzabili per la non attuazione della Legge Delega in materia di disabilità [Legge 227/21, N.d.R.], importante norma con obbligo di realizzo indicato anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che dovranno essere restituite dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nel 2025. Una promessa sulla quale vigileremo molto attentamente, nostro malgrado.
In virtù del suo ruolo di Ministra per le Disabilità, benché senza portafoglio, confidiamo nella realizzazione di quella passione dimostrata durante il recente evento EXPO AID di Rimini, viceversa arrendevole agli interessi di contorti provvedimenti che hanno impattato negativamente su un bilancio già infelice.
Ricambiamo, certo, quelle incoraggianti espressioni di solidarietà dispensate verso di noi in quella sede, ma per vederci davvero al suo fianco, esse devono rapidamente trasformarsi in costante azione e risoluta determinazione, necessarie a raggiungere quei traguardi che la materia di cui si occupa da troppo tempo implora.